Arriva da Milano il dispositivo "salva-api" che monitora le covate attaccate dai parassiti

I risultati da uno studio condotto da Elena Facchini, del dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Milano, pubblicati su Scientific Reports

Api

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Milano, 5 agosto 2019 - Un meccanismo capace di monitorare e di salvare la covata delle api. L'approccio innovativo, veloce e non invasivo, arriva dal capoluogo lombardo e serve per controllare gli effetti dell'acaro Varroa destructor sul futuro di questi importantissimi insetti. Per tutelarli, infatti, si unisce l'indagine parassitologica e la tecnologia TC (tomografia computerizzata, a uso clinico realizzato presso il Centro Clinico Veterinario e Zootecnico - Sperimentale di Lodi), secondo i risultati di uno studio condotto da Elena Facchini del dipartimento di Medicina Veterinaria (Dimevet) dell'Università degli studi di Milano e pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

LA SCOPERTA - La presenza dell'acaro Varroa destructor all'interno del favo di covata di Apis mellifera è uno dei fattori che influenza il corretto sviluppo dell'ape durante lo stato pupale, che precede quello di adulto. Secondo quanto riportato dagli studi, l'alterazione della morfologia delle pupe delle api, in particolare dimensione e lunghezza, può essere considerata utile per valutare gli effetti negativi dell'infestazione di acari della colonia. I metodi attuali per la misurazione del carico di Varroa nella covata, come per esempio l'apertura di un campione casuale delle celle opercolate misurando la percenutale di infestazione, risultano parzialmente o totalmente distruttivi della covata e richiedono, inoltre, un significativo impegno temporale. 

LO STUDIO - Il gruppo di ricerca del Dimevet sta sviluppando ulteriormente questo approccio, non solo riguardo alla valutazione degli effetti dell'infestazione da Varroa, ma anche per lo studio di altre avversità della covata, contribuendo alal conservazione del materiale biologico apistico, durante gli studi in vivo che, altrimenti, con le tenciche utilizzate oggi, risulta problematico preservare

IL PREMIO - L'utilizzo della TC anche ai fini di raccolta di dati fenotipici di resistenza all'infestazione da Varroa ha, inoltre, consentito a Elena Facchini di vincere nel 2019 il premio "Donato Matassino", istituito dall'Associazione per la Scienz e le Prodizioni Animali (ASPA) per la miglior tesi di dottorato del 2019. 

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