Antichità e modernariato Boom al mercato dell’usato

Bancarelle allestite nel maxi parcheggio di fronte al Forum di Assago. I poliziotti in pensione vigilano sul rispetto delle regole legali e antiCovid

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di Massimiliano Saggese

È boom al mercatino dell’usato. Antichità, oggetti dimenticati, giocattoli degli anni ’80 e moderni, pc, macchine fotografiche. Gente di ogni tipo affolla il mercato che la domenica prende forma nel maxi parcheggio di fronte al Forum. Controllato dall’associazione di poliziotti in pensione che vigilano sul rispetto delle regole anti Covid e sulla legalità. Ogni domenica mattina il mercatino gestito dall’associazione Le pulci di Portobello si trasforma in una vera e propria fiera con persone a caccia di un oggetto particolare, di un disco in vinile o di un oggetto utile per la casa. "Sono oggetti recuperati nella cantine, nei solai i cui proprietari vogliono disfarsi – spiega Franco che ha un banchetto dove di curiosità ce ne sono davvero tante dalle vecchie radio ai grammofoni e non solo –. Ho anche una panca da palestra che adoperava il grande pugile Duilio Loi. Sono oggetti ancora funzionanti che hanno una storia tutta loro". Girando fra i banchi, tutti ordinati, senza merce a terra, ma ben in mostra c’è anche la signora delle bambole: Anna. Lei ha una sorta di esclusiva. Ogni domenica mattina appena apre il mercato, scambia le bambole che portano gli altri espositori. Sul suo banco ci sono centinaia di bambole d’ogni epoca. Poi ci sono gli antiquari, Loro arrivano per primi la mattina a caccia di qualche pezzo di valore recuperato in qualche scantinato. Le Pulci di Portobello nasce nel 1998 a Milano con lo scopo di fornire a tutti i soggetti non professionisti un luogo di scambio di oggetti usati. Dal 2017 il Mercatino di Assago è tutte le domeniche nell’area sterrata di fronte al Carrefour. Fonda le sue basi sulla necessità di alcuni soggetti meno abbienti di creare una forma di sostegno al reddito, nella volontà di riciclare e scambiare oggetti. Queste forme di scambio, esposizione e collezionismo incidono nella filosofia del riuso, mezzo utile per preservare dalla distruzione o dall’abbandono oggetti di carattere artigianale che comprendono anche eredità culturali e di costume. Il recupero di oggettistica ritenuta inutile include valori di carattere socioeconomico in un’epoca pervasa dal consumismo usa e getta e crea così una forma di eliminazione degli sprechi anche in ottica di maggior rispetto per l’ambiente.

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