Angelo, Dario, Jagdeep: la lunga scìa di sangue nel Milanese

Angelo, Dario, Jagdeep: la lunga scìa di sangue nel Milanese

Angelo, Dario, Jagdeep: la lunga scìa di sangue nel Milanese

di Massimiliano Saggese

Una lunga scia di sangue che nel Milanese unisce diversi settori del mondo del lavoro. Lo scorso 28 aprile nei magazzini dell’Esselunga a Limito di Pioltello, in provincia di Milano, ha perso la vita un autista di una ditta esterna, la Italtrans, rimasto schiacciato tra due camion. Il 12 aprile scorso gravissimo incidente sul lavoro a Noverasco, frazione di Opera, in un campo da golf Angelo Zanin e Dario Beria muoiono sul colpo dopo la caduta del “cestello” che si è distaccato dal carro gru. Un volo di circa 20 metri. Si salva ma resta gravemente ferito un giovane apprendista di 21 anni, Claudio G. di Casteggio. I tre stavano terminando la potatura di un albero. Il 7 aprile è morto all’Ospedale Niguarda di Milano l’operaio di 71 anni che era precipitato da un’altezza di 14 metri mentre lavorava su un tetto a Senago all’interno della ditta Cifa che produce macchinari industriale. L’incidente era avvenuto il giorno prima. L’uomo era in pensione e lavorava regolarmente per una ditta esterna che stava svolgendo sul tetto lavori di manutenzione: è precipitato da 14 metri ed è finito in una buca profonda due. Il 27 dicembre scorso un operaio è morto a seguito di un incidente avvenuto in una ditta di Bollate, l’uomo, che aveva 52 anni ed era di origine egiziana, è deceduto schiacciato da un compattatore. La vittima lavorava presso l’azienda Riam di Bollate specializzata nella frantumazione di auto e veicoli fuori uso. A Cernusco nel luglio scorso un operaio precipitò mentre stava montando un’insegna. A Gorgonzola un operaio di 58 anni perse la vita dopo essere rimasto intrappolato in un tornio. Negli ultimi anni sono davvero molte le vittime del lavoro nel Sud Milano. A Peschiera Borromeo morì mentre stava scaricando un furgone dal carro attrezzi, Giampietro Rota, 68enne di Paullo. A Pieve Emanuele due operai avevano perso la vita in un deposito di azoto dei lavoratori di Humanitas University. Le vittime sono Jagdeep Singh, indiano, di 42 anni, e Emanuele Zanin, di 46 anni, bresciano. Entrambi, secondo quanto si apprende, lavoravano per una ditta in subappalto. Scarsa manutenzione e formazione, carenza dei dispositivi salva-vita e a volte inosservanza delle norme dietro la strage.

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