Andrea Liverani, dalla tragedia al record mondiale

Exploit con la carabina in Francia. Andrà alle Paralimpiadi

Andrea Liverani ha trascinato la Nazionale nella World Cup

Andrea Liverani ha trascinato la Nazionale nella World Cup

Milano, 5 ottobre 2018 - Dal terribile  incidente in moto, che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, al record mondiale nel tiro con la carabina, che lo ha fatto entrare nella storia della disciplina sportiva grazie a una prestazione sopra le righe al poligono di Chateauroux, in Francia, dove si è disputata la World Cup. Un biglietto per partecipare ai Giochi paralimpici di Tokyo 2020 con la Nazionale italiana. La vita di Andrea Liverani, milanese di 28 anni, è stata sconvolta il 4 settembre 2010, quando in zona Niguarda si è scontrato con un camion che aveva azzardato una inversione a U. «Sono sopravvissuto per miracolo - racconta - il serbatoio della moto mi è entrato nella pancia e sono rimasto con la schiena spezzata». Una settimana in coma, tre mesi in rianimazione al Niguarda, la lunga riabilitazione. Poi la rinascita, attraverso lo sport.

«Quando sono uscito dall’ospedale un anno dopo l’incidente ero distrutto - spiega - non riuscivo neanche a mangiare o a vestirmi da solo. Poco alla volta, grazie anche all’aiuto della mia famiglia e di mio fratello gemello, Davide, mi sono ripreso. E ho iniziato a praticare lo sport ad alto livello, ricostruendomi una vita. Grazie allo sport sono tornato autonomo». Andrea, figlio del fotografo Aldo Liverani, ha giocato nella squadra di basket Briantea 84 Cantù, allenata da Malik Abes, vincendo un titolo italiano. Poi si è dato al rugby e infine si è avvicinato al tiro a segno, anche a causa di un problema alla spalla, strascico dell’incidente in moto. Ha imbracciato la carabina ed è arrivato l’exploit, culminato nel record mondiale in Francia con il punteggio di 255.7. A Chateauroux Liverani ha ottenuto tre medaglie individuali - oro, argento e bronzo - che si aggiungono alle tre vinte con la squadra italiana, posizionata prima assoluta con un totale di 14 medaglie. In palio c’erano 17 slot per Tokyo 2020: due sono stati conquistati dall’Italia grazie a Nadia Fario (pistola) e ad Andrea Liverani, recordman della carabina. «È stata una gara perfetta - prosegue il 28enne - la migliore prestazione della mia vita. Ora mi metterò alla prova nelle prossime competizioni, a Belgrado e in Australia, in attesa di Tokyo 2020».

Andrea Liverani, con una laurea triennale in Scienze giuridiche, lavora al patronato Inca Cgil di Milano, a contatto con le persone che si rivolgono al sindacato per problemi legati a lavoro, infortuni o pensioni. Nel tempo libero spara nei poligoni di Milano e Monza, seguito dall’allenatore israeliano Ofir Goldstein. «Ho raccontato la mia storia in un libro - spiega - che parla dell’incidente, della difficile risalita e della passione per lo sport. L’ho già scritto e ho preso accordi con una casa editrice, conto di riuscire a pubblicarlo tra qualche mese». Andrea ha anche fondato, assieme al fratello gemello, l’associazione Jizen, che promuove iniziative di volontariato nei Paesi più poveri rivolte a studenti universitari di facoltà scientifico-sanitarie. La prima esperienza la scorsa estate, con un gruppo di giovani del San Raffaele partiti per l’Indonesia.

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