Andate a teatro ne vale la pena

Enrico

Beruschi

Uno prende la borsettina del camerino (pettini, trucco, profumo, deodorante, ecc.), si rende conto che riposa nel cassetto da diverso tempo; questo è capitato quasi a mia insaputa e mi ha lasciato di sasso. Facile a parole disquisire sugli ultimi 3 anni bislacchi, ma quando la realtà ti arriva in faccia, bisogna fermarsi a ragionare: un piccolo fatto e ti rendi conto che il “fare” teatro si era volatizzato.

Invece, lo scorso fine settimana, ho avuto 3 giorni meravigliosi all’ECOTEATRO di Milano, con una strana idea maturata nelle teste di tre individui: un lavoro celeberrimo di Moliere, Il borghese gentiluomo, con la partecipazione esterna di una vecchia pantegana. I tre sono: Marco Daverio, plenipotenziario del teatro, Walter Palamenga Volpini, valente e fantasioso regista ed il sottoscritto nei panni del presentatore della commedia. Non so se si fosse già vista una cosa simile, ma ci conforta il fatto che il pubblico ha apprezzato la faccenda e che noi tre matti pensiamo addirittura di ripeterla.

La compagnia in scena era composta da dieci attori, nessuno di loro raggiunge i 50 anni, alcuni giovanissimi, uno addirittura alla prima prova: tutti veramente bravi, a partire dai protagonisti, Luca Arcangeli e Alessandra Floresta, stupenda cantante lirica, a proprio agio anche in prosa. Adesso scrivo di domenica sera, ci siamo lasciati in allegria, lasciando balenare l’idea di riprendere il lavoro, vista la calorosa accoglienza. Un amichevole invito ad andare a teatro: ogni recita rappresenta una piacevole serata irripetibile.

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