Anarchici in piazza per Cospito "No al tso, sarebbe una violenza" Striscioni e urla ma niente corteo

In cento davanti a Palazzo Marino sorvegliati dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Il legale in collegamento: "Alfredo è in uno stato di dimagrimento accentuato. Sono preoccupato"

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di Marianna Vazzana

Striscioni e urla in piazza Scala ieri pomeriggio al presidio di anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito, l’ideologo del Fai-Fri in sciopero della fame da 120 giorni ora nel reparto carcerario dell’ospedale San Paolo e in attesa del pronunciamento della Cassazione (il prossimo 24 febbraio) sull’eventuale stop al regime di carcere duro. "Il 41bis è tortura! Rifiutiamo trattative e accanimenti terapeutici. Fuori Alfredo dal 41bis", la scritta su un lenzuolo appeso tra gli alberi, sotto gli occhi dei turisti, davanti a Palazzo Marino. Attorno, decine di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa: attenzione massima anche alla luce del precedente di una settimana fa, quando circa 400 anarchici hanno invaso le strade tra i Navigli e Porta Romana scontrandosi con la polizia e danneggiando arredi urbani e dehor dei ristoranti. Stavolta nessun corteo improvvisato e numeri ridotti: dalle 16 in poi gli anarchici sono arrivati alla spicciolata diventando un centinaio. Alcuni hanno sventolato un secondo messaggio: "Contro il 41bis. Per un mondo senza galere. Libertà per tutte e tutti". Al microfono, i presenti hanno ribadito i motivi della loro lotta rivolgendosi anche al sindaco Sala: "La lotta di Alfredo Cospito si vede anche nell’autodeterminazione dei corpi e nella possibilità di farne uno strumento di resistenza contro la violenza dello Stato. Violenza che verrà espressa anche per mano del sindaco Sala se si troverà a firmare un tso (trattamento sanitario obbligatorio, ndr) per il nostro compagno Cospito. Sottoporlo al tso significherebbe privarlo dell’ultima libertà che gli rimane, cioè di decidere del suo corpo". Trasmesso anche un dialogo con l’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, al quale è stato domandato da un attivista quali siano le condizioni di salute del suo assistito.

"È in uno stato di dimagrimento molto accentuato. Non lo vedo assolutamente bene e sono preoccupato". Quanto alle informazioni secondo cui il cinquantacinquenne avrebbe ricominciato ad assumere integratori, yogurt e miele, "c’è dal mio punto di vista un tentativo di calmare la tensione sociale e vengono diffuse queste informazioni. Ora è in una condizione in cui, qualsiasi cosa assume, rimette". E, secondo il legale, "il parere della Procura generale della Cassazione non cambierà nulla. Alfredo resterà al 41bis e non riprenderà a nutrirsi".

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