
Uno dei furti ripreso dalle telecamere dei carabinieri
Milano, 30 gennaio 2020 - Dal deposito sparivano ogni giorno medicinali: anabolizzanti, ma anche aulin e tachipirine. I saccheggi continui, che hanno portato a un ammanco stimato di oltre 3mila scatole in tre mesi per un valore di oltre 500mila euro nella sede di un’azienda di Novate Milanese che fa da tramite fra produttori di farmaci e distributori di farmacie territoriali e ospedali, hanno costretto i responsabili a sporgere denuncia ai carabinieri lo scorso novembre: se infatti era chiaro fin da subito che i ladri fossero tra i dipendenti, impossibile era individurarli tra decine di lavoratori.
Così sono scattate le indagini dei Nas di Milano coordinate dal sostituto procuratore di Milano Francesca Crupi. Grazie alle telecamere e altre attività tecniche, i carabinieri hanno individuato 17 dipendenti infedeli tutti incensurati, soprattutto magazzinieri, da ultraquarantenni a ventenni, che sono stati denunciati in stato di libertà per furto aggravato.
Le denunce sono arrivate dopo le perquisizioni dei giorni scorsi nelle province di Milano, Monza e Varese (con il supporto dei militari dei Nas di Alessandria, Torino e Cremona). A casa di uno di loro è stato trovato anche un "tariffario" con gli sconti applicati: prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, a cui i medicinali venivano ceduti. Il sospetto è che finissero nei circuiti del mercato nero, ma in certi casi i farmaci arrivavano direttamente nelle mani di parenti e amici. I furti, è emerso dalle indagini, avvenivano quasi sempre su commissione, soprattutto per i dopanti (sette persone sono state indagate per ricettazione). Solo nella mattinata di lunedì 27 gennaio, 6 dipendenti sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre erano intenti a rubare diversi tipi di farmaci: dai filmati delle telecamere si nota come svuotassero le scatole dei blister che poi nascondevano in tasca o comunque addosso, oppure prendessero tutte le confezioni.
Ed è persino capitato che ai clienti dell’azienda danneggiata arrivassero involucri privi di medicinali. Sempre dalle indagini è affiorato che ognuno dei 17 agisse per conto suo: al massimo, ciascuno poteva notare i movimenti dell’altro e, banalmente, chiudeva un occhio oppure forniva supporto. Ma non era stata organizzata una vera e propria banda. Peraltro, le medicine sequestrate, "oltre ad essere provento di reato – ha sottolineato il tenente colonnello Salvatore Pignatelli, comandante Nas Milano – sono da considerarsi potenzialmente dannose per la salute pubblica se non correttamente conservate secondo i criteri stabiliti dal produttore, alla giusta temperatura e in condizioni ottimali". Settimana scorsa erano stati diffusi i risultati dell’operazione “Grecale” condotta sempre dai Nas di Milano, i quali hanno scoperto un business alimentato da ricette rubate e poi falsificate coi dati di ignari cittadini per ottenere da farmacie medicinali dopanti per body builder, in particolare anabolizzanti a base di Somatropina, l’ormone della crescita, a totale carico del sistema sanitario nazionale.