REDAZIONE MILANO

Sul camion dell'Amsa due immagini di Benito Mussolini. Bufera in Consiglio

La denuncia del consigliere Luca Gibillini, che con una interrogazione chiede al Comune di Milano di intervenire subito. Dal canto suo l'azienda annuncia una serie di controlli volti a verificare l'accaduto ed, eventualmente, a punire i responsabili

La foto che ritrae il camion Amsa con le immagini di Mussolini sul parabrezza

Milano, 7 novembre 2014 - «Propaganda fascista su mezzo in servizio Amsa». A denunciarlo, attraverso un'interrogazione comunale, è il consigliere milanese Luca Gibillini (Sel), con tanto di foto allegata che ritrae il camion per la raccolta dei rifiuti, sul cui parabrezza si intravedono due immagini che, sostiene il consigliere, sono di Benito Mussolini. La foto al mezzo dell'azienda dei servizi ambientali è stata scattata il 16 ottobre in via Lago di Nemi, quartiere Barona. «L'esposizione dell'immagine di Benito Mussolini è contraria a qualsiasi valore della città e dell'amministrazione comunale di Milano - scrive il consigliere di maggioranza nell'atto - e lede l'immagine complessiva del servizio Amsa», oltre al fatto che «potrebbe configurare reato». Per questo Gibillini chiede a sindaco e assessore se l'esposizione delle foto è stata autorizzata dal Comune o da Amsa (di proprietà di A2A, di cui Palazzo Marino detiene il 26%), se ritengano «dignitoso e tollerabile per il servizio della città e per la società una simile esposizione di immagini» e come intendano intervenire.

Pronta anche la replica dell'azienda di smaltimento rifiuti: "Con riferimento all'interrogazione odierna del consigliere comunale Luca Gibillini - spiegano - e alle fotografie diffuse oggi da quotidiani online, riferite ad immagini di Benito Mussolini che sarebbero state esposte su un automezzo della flotta aziendale, Amsa informa di aver disposto immediatamente gli opportuni accertamenti per verificare il fatto e, nel caso, per individuare i responsabiliL'esposizione sugli automezzi aziendali di immagini di natura politica o comunque estranee a ragioni di servizio è vietata dalle regole aziendali e ogni violazione di detta regola comporta l’applicazione di sanzioni".