di Massimiliano Mingoia
Da un lavoro nel marketing digitale a Milano alla gestione di un rifugio di mare nel promontorio di Punta Giglio, un piccolo angolo di paradiso vicino ad Alghero, in Sardegna. Cambiare vita si può e con un po’ di coraggio i sogni nel cassetto si riescono a realizzare. La storia di Doris Zaccaria lo dimostra. Doris, 38 anni, romagnola nata a Ravenna, milanese d’adozione per oltre dieci anni, ora è diventata algherese per amore del mare e della natura. La Zaccaria si laurea nel 2008 a Forlì (Università di Bologna) in Scienze internazionali e diplomatiche. Subito dopo va a fare uno stage al Parlamento europeo, dal 2009 è l’assistente dell’eurodeputato milanese del Pd Antonio Panzeri, inizia a fare la spola tra Milano, Bruxelles e Strasburgo e dal 2012 decide di restare a Milano, dove lavora come consulente e formatrice nel settore dell’e-commerce. Fa anche politica: viene eletta per due volte consigliera del Pd del Municipio 6. Una romagnola perfettamente integrata nel capoluogo lombardo: "A Milano mi trovavo benissimo, è una città inclusiva, che accoglie chi arriva da fuori e ti fa vivere tante esperienze diverse".
Nel 2017 la svolta. La Zaccaria e alcuni amici milanesi vengono a sapere di un bando dell’Agenzia del Demanio per il restauro di un’ex postazione anti-aerea della Seconda Guerra Mondiale a Punta Giglio, uno dei luoghi del cuore degli algheresi all’interno del Parco naturale di Porto Conte, a ridosso delle più belle spiagge della Riviera del Corallo, dalle Bombarde alla Pineta Mugoni. "La prima volta che sono stata a Punta Giglio mi ha subito conquistata, è stata una folgorazione", racconta Doris. Lei e gli amici, quindi, costituiscono la cooperativa “Il Quinto Elemento’’, partecipano al bando e lo vincono. Hanno l’opportunità di cambiar vita e la colgono al volo. "È stata una scelta esistenziale e un sogno nel cassetto che coltivavo da tempo. L’opportunità è arrivata nel momento in cui la vita a Milano mi stava un po’ stressando", continua la Zaccaria. Lei e i compagni di avventura si buttano anima e corpo nel progetto Punta Giglio, dopo un complicato iter burocratico ottengono il via libera dalla Sovrintendenza e lo scorso 8 marzo avviano i lavori di restauro degli ex insediamenti militari.
Il sogno sta per diventare realtà. Nella caserma di epoca fascista – ci sono scritte con gli slogan mussoliniani “Vincere e vinceremo’’ e “Credere obbedire combattere’’, che saranno conservate per ricordare l’identità storica del luogo – nascerà il “Rifugio di Mare’’, una struttura ricettiva con venti posti letto, una cucina con un giovane chef sardo con esperienze a Milano e all’estero che tornerà a lavorare nella sua isola e un gruppo di milanesi che cercherà di far vivere agli ospiti la natura di Punta Giglio a 360 gradi, dagli sport in mare agli itinerari in mezzo alla macchia mediterranea. Senza dimenticare le ex costruzioni militari, compreso un bunker, presenti a Punta Giglio, che saranno raccontate con pannelli interattivi come in un museo a cielo aperto. Natura, storia e turismo fusi in un unico progetto completamente eco-sostenibile – dai pannelli fotovoltaici ai mezzi elettrici fino ai menù a chilometro zero – firmato da milanesi “da esportazione’’ che sono diventati già un po’ sardi. In fondo non è una novità. Tra i milanesi e la Sardegna l’amore continua.