MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Amicone, penna cattolica nella battaglia delle idee

Il giornalista ed ex consigliere di FI è morto a 65 anni a causa di un infarto. Il cordoglio del sindaco: non dimenticherò l’acume e la passione per Milano

di Massimiliano Mingoia

Orgoglioso di essere cattolico, in tempi in cui non è semplicissimo esserlo, soprattutto per un politico. Luigi Amicone era così, orgoglioso della sua fede e delle sue idee, ma nel rispetto delle convinzioni altrui. Non è un caso che nel giorno della notizia della sua morte, causata da un infarto, il cordoglio nei confronti del giornalista, ex consigliere comunale di Forza Italia, tra i fondatori di Comunione e Liberazione e del settimanale Tempi, sia stato espresso anche da alcuni avversari politici, a partire dal sindaco Giuseppe Sala: "Un fine scrittore, un acuto giornalista, ma soprattutto un amico. Si è spento, troppo presto, Luigi Amicone, che ho avuto modo di apprezzare come consigliere comunale dai banchi dell’opposizione. Non dimenticherò mai il suo acume e la sua passione per Milano".

Uno spirito libero, Amicone, capace di criticare la sua parte politica, se lo riteneva necessario. Come quando, un mese fa, in piena campagna elettorale delle Comunali, aveva attaccato il leader della Lega Matteo Salvini per la scelta di candidare a sindaco Luca Bernardo: "Salvini ha confuso Milano con Milano Marittima. Si poteva vincere a mani basse, ma si va verso una sconfitta a mani alzate". Previsione azzeccata. È andata male anche la sua corsa elettorale: Amicone ha raccolto 605 preferenze e non è stato rieletto in Consiglio comunale. L’ultima delusione prima della fine inaspettata. Il giornalista aveva solo 65 anni, uno pneumotorace con conseguente arresto cardiaco gli è stato fatale. Il trasporto d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza, la notte scorsa, non è servito: Amicone è morto pochi minuti dopo il ricovero. Lascia una moglie, 6 figli e tanti amici.

Amicone era contro aborto, eutanasia, matrimoni gay. Non solo. In Consiglio comunale era intervenuto spesso contro il giustizialismo e a favore del garantismo, anche nei confronti degli avversari politici. Era capace di comprendere le ragioni altrui, perché egli stesso aveva attraversato varie fasi politiche, dall’iniziale vicinanza all’estrema sinistra, quando studiava all’istituto tecnico Molinari, lo stesso del “martire’’ del Msi Sergio Ramelli, all’incontro con don Luigi Giussani fino all’impegno politico nel centrodestra. Una militanza e una visione del mondo che non tutti hanno apprezzato, anche nel giorno della notizia della morte. Il portavoce dei Sentinelli Luca Paladini ha scelto di andare fuori dal coro del cordoglio con un post sui social: "Io non lo conoscevo personalmente, ma Luigi Amicone nel dibattito pubblico ha sempre messo la sua fede al servizio di battaglie condotte con una cattiveria invereconda".