FRANCESCO LOMMI
Cronaca

Ambrogino d’Oro ad Andrea Cherchi: “Le mie foto di Milano per disabili e anziani nelle Rsa. Poi cantiamo Oh Mia Bela Madunina”

Il giornalista e fotoreporter è stato insignito con la Benemerenza civica per il suo progetto “Semplicemente Milano”: “Porto un sorriso e mostro le bellezze della città a chi non può vederle di persona”

Andrea Cherchi, giornalista e fotoreporter premiato con l'Ambrogino d'Oro per civica benemerenza grazie al suo progetto "Semplicemente Milano". A destra una delle sue foto più iconiche

Andrea Cherchi, giornalista e fotoreporter premiato con l'Ambrogino d'Oro per civica benemerenza grazie al suo progetto "Semplicemente Milano". A destra una delle sue foto più iconiche

Il suo nome sarà per sempre nella storia di Milano, insieme ai cittadini che con le loro opere l’hanno resa grande. “L’ho saputo prima dagli altri: mai avrei pensato di ricevere l’Ambrogino d’Oro. Queste le parole colme di gioia e stupore di Andrea Cherchi, giornalista e fotoreporter, dopo aver scoperto di aver ricevuto la massima onorificenza assegnata da Palazzo Marino. Comasco di nascita ma milanese da quando, piccolissimo, fu adottato, Andrea è stato insignito con la Benemerenza civica per il suo progetto “Semplicemente Milano”: una pagina che mostra le bellezze più o meno nascoste della città a chi non può vederle di persona. “Sarò sincero: questo Ambrogino per me è davvero importante perché premia un progetto su cui ero un po’ titubante: mettere le mie foto gratuitamente a disposizione di anziani e disabili”.

La nascita di “Semplicemente Milano”

Inizia così la storia di Andrea, con un hard disk pieno di foto e tanta voglia di condividere dettagli, storie e angoli nascosti della città che vive da sempre, Milano. “Era il 2017, lavoravo come fotografo freelance per giornali e, più in generale, per il mondo dell’editoria. Solo una piccola parte dei miei scatti veniva acquistata, lasciandomi tantissimo materiale archiviato di cui non sapevo bene che fare. È così che è nata l’idea di ‘Semplicemente Milano’, per non tenere quelle foto solo per me. Inizialmente temevo il giudizio delle persone, magari spinte a pensare che cercassi approvazione o qualcuno che mi dicesse quanto fossi bravo”.

Da quel giorno i profili social di Cherchi hanno iniziato a crescere fino a portarlo, in poco più di 7 anni, a raggiungere quasi 350mila follower tra Facebook, Instagram e TikTok. Oltre alla montagna di seguaci e di like, però, c’è molto di più: “Non sapevo come sarebbe andata, ma alla fine ho vinto la mia battaglia: ho portato i miei scatti in case di riposo, carceri, scuole e istituti. La massima soddisfazione me la danno gli anziani: per ogni foto che gli mostro mi raccontano storie della loro Milano. Ora addirittura i figli mi chiedono di fotografare le vecchie casa da portare in ospizio ai genitori. Poi, prima di salutarci, cantiamo tutti insieme ‘O Mia Bela Madunina’”.

La dedica al padre

Un traguardo inaspettato, quello dell’Ambrogino, che Andrea ha dedicato ai genitori che non ci sono più con un toccante post condiviso sui social. In particolare al padre, vero “milanese Doc”:È grazie a lui se conosco storie e angoli nascosti della città. Facevamo lunghe passeggiate in cui mi parlava solo di Milano: è così che abbiamo legato. Gli devo tutto, da figlio adottivo lo consideravo il mio salvatore. Mi sarebbe piaciuto condividere questo successo con lui, si sarebbe commosso”.

“Milano madre e figlia di ogni bellezza”

Andrea con il suo obbiettivo non smette mai di catturare le bellezze di Milano, nonostante nell’ultimo periodo la narrativa intorno alla Madonnina racconti una città invivibile tra criminalità e costo folle della vita: “Ogni tanto percepisco questo tipo di narrazione. Quando dico che ‘Milano è madre e figlia di ogni bellezza’, lo credo davvero. La città “partorisce” bellezza ogni giorno ed è ‘figlia di ogni bellezza’ perché arriva da un retaggio storico importante. Milano era bella allora ed ora è ulteriormente sbocciata. E, come mamma e figlia, contrariamente a quanto si dica, è molto ospitale. Io propongo il bello, non ho motivi per parlare male di questa città e chi lo fa penso dovrebbe e farlo con dati alla mano e senza secondi fini”.