
Un magazzino Amazon
Milano, 14 febbraio 2025 – Le cifre dell’inchiesta sono monstre, ma d’altra parte lo è anche il giro d’affari del colosso statunitense Amazon. Stiamo parlando dell’indagine per la presunta frode fiscale da 1,2 miliardi di euro su cui è al lavoro la Procura di Milano. Calcolati anche sanzioni e interessi, arriverebbe fino a 3 miliardi per gli anni 2019, 2020 e 2021. Lo riporta il Corriere della Sera.
Nell'inchiesta sono indagati tre top manager dell'azienda e la stessa società. L'inchiesta, coordinata dal pm Elio Ramondini e condotta dalla Gdf di Monza, è stata aperta nel 2021 dopo alcuni controlli di routine. In passato le Fiamme Gialle hanno anche effettuato perquisizioni e acquisizioni per ricostruire, a partire dal 2019, la tipologia di business del colosso statunitense, a partire dalla suddivisione dei venditori e tracciando i percorsi della merce, per verificare se sia o meno stata rispettata la normativa relativa a tasse e imposte, come dazi doganali o Iva.
La notizia dell'indagine risale allo scorso luglio; adesso è arrivata la contestazione della cifra. Nel mirino degli inquirenti milanesi, in particolare, c'è l'algoritmo predittivo di Amazon che, secondo le accuse, non terrebbe in considerazione gli obblighi tributari in capo a chi mette in vendita sul proprio market-place in Italia merce di venditori extraeuropei, in questo caso prevalentemente cinesi, senza però dichiararne l'identità e i relativi dati all'Agenzia delle Entrate ai fini del pagamento del 21% di Iva da parte dei venditori extraeuropei.