
di Barbara Calderola
Si amplia l’offerta per malati gravi di Alzheimer in Martesana. All’istituto "Piero Redaelli" di Vimodrone apre un nuovo nucleo, 16 posti, che si aggiungono a quelli esistenti per un totale di 57. La casa di riposo aveva partecipato a un bando di Ats e da qualche giorno ha ottenuto il via libera anche per supplire alle carenze dell’Asst. Il reparto, al sesto piano della struttura, "è attrezzato per gestire i disturbi del comportamento", spiegano all’Rsa, anche con strumenti tecnologici per scongiurare il rischio di fuga e consentire il monitoraggio dei pazienti. Era stata la Regione a chiedere ai poli sanitari che si occupano di anziani di aumentare la dotazione sul fronte demenze per contenere l’aumento della diffusione della malattia, anche alla luce delle previsioni sull’andamento dei disturbi cognitivi, che oggi riguardano il 20% degli over 60, ma nel 2050 si stima che raddoppieranno. Cifre allarmanti. Da qui la necessità di attrezzarsi e di mettere a disposizione delle famiglie, alle prese con la gestione di una situazione così difficile, più possibilità di ricovero.
Ma i posti letto da soli non bastano. Per questo all’istituto di Vimodrone da anni funziona “Caffè racconto”, uno spazio aperto a parenti, amici, badanti, volontari, dove si può parlare liberamente con medici ed esperti dell’impatto del problema sulla vita di tutti i giorni. Un’esperienza sfociata nella nascita di una rete di mutuo sostegno, fondata sulla condivisione. Un concetto chiave quando si combatte contro un male che porta le persone alla totale estraneità rispetto ai legami stretti durante la propria esistenza. Uno degli aspetti più dolorosi di un fenomeno sempre più esteso.
Anche Carugate si sta attrezzando per dare sollievo a chi vive questo dramma. A febbraio il Comune ha dato il via libera alla “Cittadella dei fragili”: "È in arrivo un centinaio di posti per Alzheimer e residenze protette, la San Camillo aprirà la Casa dell’anziano 2", , sottolinea il sindaco Luca Maggioni. Non ci saranno solo degenze, ma anche un nuovo centro diurno per ospitare chi ha disturbi neurodegenerativi, ma può essere ancora gestito almeno in parte a casa.