Altri nove mesi per Fabrizio Corona: violò le regole, revocato il periodo di “affidamento“

Il suo legale: "Non ho parole. Tornerò in Cassazione per la terza volta. All’ex agente dei vip restano da scontare più di 2 anni di detenzione domiciliare

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Altri due anni e più di detenzione domiciliare per Fabrizio Corona. Lo ha stabilito il tribunale di sorveglianza aggiungendo i 9 mesi che aveva già trascorso in affidamento terapautico.

I giudici hanno infatti deciso di revocargli la misura alternativa al carcere che gli era stata concessa dal febbraio al dicembre 2018 per curarsi dalla sua dipendenza fisica e psicologica dalla cocaina: misura che l’ex agente fotografco dei vip aveva violato più volte.

E’ lo stesso provvedimento che i giudici avevano già preso un anno fa, annullato però dalla Cassazione per vizi formali. Ora il tribunale di sorveglianza ha confermato il provvedimento di revoca. "Se mi andasse bene, a dicembre mi mancherebbero 1 anno e 8 mesi. Ora ho 46 anni, a 48 torno a essere un uomo libero. Sennò mi incazzo”, aveva detto Corona ai giornalisti prima di comparire davanti ai giudici due giorni fa.

Nelle sue storie su Instagram ora ha parlato di "violazione dei principi di giustizia", mentre il suo avvocato Ivano Chiesa ha commentato: "I 9 mesi sono stati revocati con effetto retroattivo. Sono senza parole. Il problema delle violazioni era stato già esaminato dallo stesso tribunale quando aveva revocato le misure alternative ex nunc: in questo modo contraddice se stesso. Fabrizio è senza parole perché ha preso un’altra mazzata dopo essersi fatto mesi e mesi di custodia cautelare gratis. Mi toccherà tornare in Cassazione per la terza volta, non mi è mai capitato in 35 anni di carriera, e credo che non sia mai capitato a nessuno dei miei colleghi del foro di Milano".

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