Allarme per rapine e reati sessuali "Più prevenzione, meno emotività"

Petronzi: ottimi risultati nel 2022, ma la sicurezza sfugge alla matematica. I presìdi fissi unica risposta?

Allarme per rapine e reati sessuali  "Più prevenzione, meno emotività"

Allarme per rapine e reati sessuali "Più prevenzione, meno emotività"

di Nicola Palma

Sì l’analisi delle tendenze criminali del 2022, ma pure qualche frecciata a chi esaspera il dibattito fino a "mettere sullo stesso piano l’autore del reato con chi non lo ha impedito" e a chi lo declina (solo) in termini emergenziali. Sono le tracce più evidenti del discorso pronunciato ieri al Piccolo Teatro dal questore Giuseppe Petronzi per il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Si parte dai reati più preoccupanti: da un lato, l’aumento di "rapine a passanti, furti con strappo e con destrezza, spesso per refurtiva di modico valore"; dall’altro, "i 400 reati a sfondo sessuale, che confermano un’insidiosa tendenza alla sopraffazione sulle donne", i 380 casi di stalking e i 550 episodi di maltrattamenti "all’interno delle mura domestiche". È vero che sull’altro piatto della bilancia ci sono i dati in calo di furti in abitazione e cyber truffe e i 4.634 arresti tra Milano e hinterland, ma Petronzi si concentra sull’alto tasso di recidiva e invita a una "riflessione serena e di carattere sociologico" sul fatto che il 73% degli arrestati per rapine in strada è "rappresentato da stranieri" (il 95% per furti con destrezza).

Del resto, "il tema sicurezza sfugge a calcoli matematici", sia perché il dibattito "è costantemente incentrato su una situazione di crisi, se non addirittura emergenziale", sia perché "ciò che comprensibilmente interessa al cittadino non è tanto la cattura del responsabile ma il fatto in sé e l’eventualità che possa essere lui stesso vittima del reato". Detto questo, il rischio è che "l’emotività", che segue il ritmo incalzante di web e social, prevalga "su una lucida valutazione della realtà". Soluzioni? Due, per il questore. La prima: la valutazione oggettiva dei dati "per offrire le migliori e sostenibili risposte". La seconda: la prevenzione, tradotta in controlli capillari su persone (quasi un milione e mezzo) e veicoli (più di 100mila) e in attività informative di Digos (anarchici) e Postale (contrasto del terrorismo e dell’eversione on line).

In questo contesto, rientrano i presìdi di polizia, spesso richiesti a gran voce come panacea di tutti i mali. Tuttavia, riflette Petronzi, questa contromisura si porta dietro un paio di quesiti (retorici): "La stabile presenza delle forze di polizia in tutti i luoghi del vivere civile rappresenta l’unica e sostenibile risposta a taluni problemi delle città? L’ipotesi che la polizia debba essere stabilmente dappertutto solleva temi di portata più generale e multidisciplinare?". Discorso valido anche per violenza giovanile e gestione della questione migratoria. Con una certezza: di "formule esatte, perfette e immutabili" non ce ne sono; bisogna adattarsi continuamente a ciò che accade e "mettercela sempre tutta".

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