
Sembra il monolite del film 2001 Odissea nello spazio, aiuta gli esseri umani a prendere decisioni eliminando “interferenze“, pregiudizi, bufale. Si chiama Debater, è firmato Ibm, e l’ultima versione sarà presentata in anteprima nazionale e non solo all’università Iulm. Che inaugura domani “UMANia2021“ e che a settembre accoglierà i primi 65 studenti del corso di laurea magistrale in Intelligenza artificiale. Il viaggio nel futuro (prossimo) è organizzato da Iulm AI Lab, "lo spin-off dell’ateneo costruito per aiutare le aziende a comprendere quali siano le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale per attività di business e comunicazione", spiega il prorettore all’Innovazione Guido Di Fraia.
"La tecnologia sta andando velocemente verso l’uso dell’intelligenza artificiale – sottolinea Di Fraia – in questa tre giorni spiegheremo dove siamo, le nuove applicazioni e le prospettive". Partendo da una domanda: le macchine oggi possono dirsi intelligenti? Per arrivare a chiedersi se potranno essere in futuro dotate di coscienza. "Oggi dovremo parlare più di intelligenza aumentata – spiega Di Fraia – abbiamo macchine che ci aiutano a fare meglio le cose. Debater, un progetto avviato nel 2011 da Ibm, rappresenta la punta più alta di questa sperimentazione, è quanto di più avanzato l’essere umano sia riuscito a fare: un sistema artificiale in grado di colloquiare con gli esseri umani, aiutandoci paradossalmente a essere più “umani“ di quanto non siamo, più giusti e corretti nel nostro modo di pensare". Senza essere influenzati da quanto conosciamo fino a quel momento, da punti di vista, da posizioni politiche. "Che le macchine non hanno – continua il prorettore –. Possono prendere in considerazioni le conoscenze disponibili, sintetizzarle, gerarchizzarle anche in ordine di affidabilità ed essere in grado di interloquire con esseri umani, partecipando a un dibattito vocale con loro. La macchina può portare avanti la propria opinione, argomentando quella che l’algoritmo dovrebbe avere indicato come l’idea più corretta su un certo argomento. Una sfida avveniristica, che va avanti". Se a Cambridge era stata presentata la versione 2019, per la prima volta a Milano si mostrerà l’edizione 2020.
Intanto in Iulm si resta in attesa degli ultimi passaggi tecnici ministeriali per il corso di laurea in Intelligenza artificiale. Un percorso nuovo che sta per essere lanciato anche in altri atenei milanesi con declinazioni differenti. In particolare, alla Iulm si punterà a formare una "figura ibrida che manca nel panorama nazionale – sottolinea Di Fraia –, non è un esperto di Data Science, ma più un “Citizen data Scientist“, un mediatore culturale che ha competenze tecnologiche e sa come l’intelligenza artificiale possa essere utile alle imprese e al marketing". Open day il 10 febbraio, ci sarà il test d’ingresso. Simona Ballatore