Aler, svolta sul contributo di solidarietà: è polemica

Quest’anno il sussidio sarà dato prioritariamente a chi ha pagato o pagherà l’affitto. Rozza (Pd): logica stravolta, pronta alle vie legali

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di Giambattista Anastasio

Aler Milano ha già preparato un messaggio audio da diffondere tramite il proprio call center e ha predisposto non solo lettere informative e nuovi moduli ma anche bollettini di pagamento ad hoc: per gli inquilini delle case popolari di Milano e hinterland si tratta, infatti, di una novità. E non di poco conto. Soprattutto per i meno abbienti. Detta in sintesi: quest’anno il contributo di solidarietà sarà riconosciuto in via prioritaria a coloro che hanno già pagato o che provvederanno a pagare l’ammontare annuo del canone di affitto. Per mettersi in regola – e quindi per avere possibilità di ottenere il contributo – c’è tempo fino al 31 dicembre. Una volta coperto a proprie spese l’ammontare annuo dell’affitto, l’inquilino potrà avvalersi del contributo di solidarietà per saldare le altre spese, a partire da quelle per il riscaldamento. L’uno e le altre – l’affitto e le spese – sono solitamente conteggiate in unico bollettino. Ma chi vorrà pagare solo il canone (entro il 31 dicembre) ed essere candidabile al contributo di solidarietà, potrà contare, su un bollettino ad hoc.

Una scelta senza precedenti, quella di discriminare l’accesso al contributo di solidarietà attraverso graduatorie di fatto che privilegiano chi ha pagato i propri conti almeno in parte anziché chi non è in condizione di pagare. Per legge, infatti, il contributo di solidarietà nasce per sostenere chi non ce la fa. L’articolo 25 della legge regionale 16 spiega che: "La Regione concorre, insieme ai Comuni e alle Aler, a sostenere l’accesso ai servizi abitativi pubblici dei nuclei familiari in condizioni di indigenza (...) attraverso un contributo regionale di solidarietà per il nucleo familiare, a carattere temporaneo, che sostiene il pagamento del canone e dei servizi a rimborso nell’ambito dei programmi volti al recupero dell’autonomia economica e sociale". Il regolamento attuativo della legga fa poi una distinzione: per gli indigenti prevede che il contributo copra sia il canone sia i servizi, mentre per gli altri inquilini copre il pagamento dei servizi e solo eventualmente il canone. La scelta della Regione e di Aler riguarda questi secondi casi, fanno sapere dall’assessorato alla Casa. Ad ogni modo da nessuna parte c’è scritto di dare vie preferenziali a chi ha pagato parte del conto.

A motivare questa scelta è Domenico Ippolito, direttore generale di Aler Milano, che spiega: "Le risorse non sono sufficienti per accontentare tutti. Nel 2021 per il contributo di solidarietà sono stati messi a disposizione 8,3 milioni di euro, soldi che ci hanno permesso di accogliere e liquidare 4.432 domande. Le richieste risultate idonee, però, erano state 7.344: quindi sono rimasti esclusi circa tremila inquilini. Accanto a queste, sono arrivate 1.702 domande, per un totale di poco più di 9mila, invece prive di requisiti. Questi numeri ci dicono due cose. La prima è che bisogna darsi un criterio per distribuire queste risorse, visto che non bastano per tutti. La seconda che c’è chi non paga, anche se potrebbe, perché punta ad ottenere il contributo di solidarietà. Per queste due ragioni quest’anno abbiamo deciso di dare priorità a chi ha pagato o provvederà a pagare almeno il canone di affitto. Ne va anche della considerazione del patrimonio del’edilizia pubblica". Alan Rizzi, assessore regionale alla Casa, assicura che "si sta lavorando per capire come aiutare chi resterà escluso dal contributo e ha reali diffiicoltà". Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, non ci sta, ed ha già inviato a Rizzi una lettera con la quale chiede di fare marcia indietro: "La decisione di Regione e Aler è in palese contrasto con quanto prevede la legge: il contributo di solidarietà è una misura storicamente concepita per aiutare chi è in difficoltà, chi non può pagare. Qui si fa l’esatto opposto e si finisce con l’aiutare i furbi: a chi è in grado di pagare, ma finora non lo ha voluto fare, si concede tempo fino al 31 dicembre per mettersi in regola con l’affitto per poi ottenere come premio il contributo di solidarietà. Chi invece è in vera difficoltà non può manco sperare nel contributo: se Regione e Aler andranno avanti impugnerò gli atti in tribunale. Aler pensi piuttosto a contrastare i sub-affitti".

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