Milano, Aler diffida De Pasquale: “Usò i nostri locali per fare campagna elettorale”

Il provvedimento gli è stato inviato in quanto presidente dell’associazione “Fare Milano”

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale è stato diffidato per aver utilizzato locali di proprietà di Aler Milano a scopo elettorale durante le ultime elezioni Regionali, quelle tenutesi il 12 e 13 febbraio del 2023, appena un mese fa. La diffida è stata firmata dalla stessa Aler l’8 febbraio, quindi pochi giorni prima che si aprissero le urne, ed è stata inviata "alla cortese attenzione" di De Pasquale in quanto "rappresentante legale" dell’associazione “Futuro Milano“, proprio l’associazione che si è aggiudicata i locali in questione – situati in via Marcona 34 – partecipando al bando pubblico lanciato da Aler.

Vale la pena sottolineare che le Aler sono interamente controllate da Regione Lombardia e che De Pasquale, nel momento in cui “Fare Milano“ si aggiudica il bando e prende possesso degli spazi, non è solo il presidente di tale associazione, ma è anche uno dei componenti della segreteria politica di Alan Rizzi, l’allora assessore regionale alla Casa, esattamente l’assessore competente in materia di Aler.

Un fatto che solleva interrogativi sull’opportunità di tale aggiudicazione, avvenuta dopo l’esclusione della prima classificata. Non è finita, però. Sebbene presieduta da De Pasquale, ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Milano e titolare di un incarico in assessorato, l’associazione si presenta nel proprio statuto come "apolitica e apartitica", da qui la possibilità di concorrere per il bando: un fatto riportato dalla stessa Aler nella diffida.

In questo contesto, durante la campagna elettorale delle ultime Regionali, avviene che sulla vetrina dei locali di via Marcona sia affisso un manifesto elettorale di De Pasquale – poi non eletto in Consiglio regionale – e che all’interno avvengano anche incontri di carattere politico e si faccia anche "propaganda elettorale", come messo nero su bianco da Aler nella diffida, inviata dopo verifiche in loco disposte in seguito ad alcune segnalazioni giunte in viale Romagna.

Fatti che De Pasquale non nega, ma che, a suo dire, non giustificano la diffida: "L’associazione – dice il diretto interessato – ha organizzato riunioni in via Marcona sia prima sia dopo la campagna elettorale e ha svolto diverse attività a favore del quartiere. Spiegheremo ad Aler che, come altri presidenti o soci di altre associazioni, anche io ero candidato e in quanto candidato ho partecipato a incontri pubblici sollecitando anche il voto in mio favore ed ho affisso un manifesto. Ma non per questo credo di aver violato le norme contrattuali. Diverso sarebbe stato se il nostro fosse stato un comitato elettorale".

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