Alberi da abbattere per fare posto alla pista ciclabile, le opposizioni chiedono chiarezza a 3 mesi dai tagli che hanno riguardato 19 pioppi cipressini nella frazione di Linate, avvenuti lo scorso giugno in pieno periodo di nidificazione, per realizzare il progetto di Città Metropolitana relativo alla linea 7 del Biciplan. Un primo abbattimento, a cui sono seguite numerose e prevedibili grida di protesta, che ha allertato cittadini e associazioni ambientaliste, dato che sarebbero ben 168 gli alberi interferenti con il progetto e quindi a rischio di ruspe.
A fine luglio l’Amministrazione aveva comunicato che, rispetto al progetto originario, i previsti abbattimenti sarebbero stati drasticamente ridotti di numero grazie alla interlocuzione con Città Metropolitana. Le informazioni al riguardo non sono state però considerate sufficientemente esaustive dal gruppo consigliare Cittadini Attivi che ha depositato una interrogazione con richiesta di risposta scritta. "Durante il consiglio comunale del 31 luglio – si legge - l’assessora competente (Paola Baratella) ha dichiarato che ci si è adoperati per la riduzione degli alberi interferenti da 167 a 37. Ha poi pubblicato un post su Facebook a fine agosto, riportato anche sulla pagina del Comune, spiegando che un progetto esecutivo, approvato dalla precedente Amministrazione a gennaio 2024, prevedeva l’abbattimento di una sessantina di piante. Sull’albo pretorio, nell’unica delibera emessa a gennaio 2024 dalla precedente amministrazione a titolo Biciplan, nell’elenco degli elaborati del progetto esecutivo è riportato che ci sono 168 alberi interferenti. Chiediamo di sapere quanti effettivamente saranno gli alberi tagliati e di aver copia delle interlocuzioni e/o del nuovo progetto esecutivo, di sapere in quale delibera di gennaio 2024 della passata amministrazione si cita che gli alberi passano da 168 a 60 e di quali provvedimenti l’Amministrazione intende adottare nei riguardi di Città Metropolitana in merito all’abbattimento dei 19 pioppi in periodo di nidificazione, visto che vi è una legge che lo vieta".
Valeria Giacomello