
I volontari fanno da autisti, vanno al Cup, ritirano le impegnative: ma non bastano più
"Abbiamo bisogno di aiuto". È l’appello dell’associazione Fili d’argento di Rho che da decenni si prende cura degli over 65 con problemi di salute che devono essere accompagnate negli ospedali e negli ambulatori per esami e visite mediche. I numeri sull’attività svolta nei primi 9 mesi del 2024 confermano che si tratta di un servizio fondamentale: 936 utenti, di cui 110 nuovi iscritti con un aumento pari al 12% rispetto all’anno precedente, a dimostrazione che ci sono sempre più anziani soli e bisognosi di cure mediche.
In media, ogni mese, sono 143 gli anziani che hanno usufruito del servizio, con un totale di quasi 50mila chilometri percorsi in auto (49.755 km). Spesso nei mesi estivi i volontari dell’associazione sono l’unico punto di riferimento per questi anziani. Oggi ci sono 30 volontari operativi che fanno da autisti e quando serve si occupano anche di ritirare le impegnative e vanno al Cup per prenotare l’appuntamento. Trenta volontari però sono troppo pochi rispetto alla crescente domanda. Da qui l’appello lanciato da Nadia Gallitognotta, ribattezzata “comandante Nadia” per il suo piglio deciso. "Servono volontari, ne abbiamo davvero bisogno, le necessità a cui far fronte sono sempre in aumento, bastano poche ore alla settimana". L’invito è stato lanciato durante il pranzo sociale i Fili d’Argento al quale hanno partecipato il sindaco Andrea Orlandi e l’assessore alle politiche sociali, Paolo Bianchi. "Vi diciamo grazie, fate un lavoro immenso - commenta l’assessore -. È importante il servizio di accompagnamento, ma la parte più importante è quella della relazione. È un grande valore aggiunto sapere che si può contare su un amico al proprio fianco". Tra i volontari sono stati premiati Roberto Terrini, attivo da 10 anni e Cristina Caminiti con 15 di impegno alle spalle. "Pensando al lavoro che fate, mi venivano in mente le parole del ragazzo di 17 anni, che a Paderno Dugnano ha ucciso il fratello e i genitori. Ha detto davanti ai carabinieri “mi sentivo solo anche quando ero in mezzo agli altri” - dichiara il sindaco -. Segno che il tema della solitudine e dell’essere fragili è qualcosa che nelle nostre comunità esiste. Un male invisibile che si fatica a “toccare”. Voi accompagnate tutte le persone e affrontate la loro solitudine. Se dovessimo monetizzare il vostro impegno raggiungeremmo un incredibile ordine di grandezza che rappresenta un ritorno per l’intera comunità".