
di Rosario Palazzolo
"Non ho potuto nemmeno riabbracciarlo per un’ultima volta". Quante volte in questi mesi abbiamo ascoltato lo sfogo inconsolabile di persone che a causa del Covid hanno perso i loro cari. Mogli, mariti, figli e nipoti, costretti a elaborare un lutto a distanza, dopo aver visto improvvisamente svanire nel nulla un familiare, ricoverato in isolamento in un reparto Covid o peggio sedato in una terapia intensiva. Uno degli aspetti più drammatici e inaccettabili di questa pandemia è sicuramente il fatto che gli ammalati muoiono spesso lontano dai loro affetti, circondati da medici e infermieri costretti a celare la loro umanità dietro alle mascherine, alle visiere e ai camici monouso che li rendono irriconoscibili. In tanti mesi, sono centinaia i pazienti morti all’ospedale Bassini senza riuscire a ricevere un ultimo saluto da chi li aveva amati e accompagnati per tutta la vita. Nasce da qui il progetto che, proprio ascoltando le voci e il dolore di tanti familiari, l’Asst Nord Milano ha voluto realizzare all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. Un servizio straordinario che consente ai pazienti più gravi di ricevere un’ultima carezza e un saluto dai parte dei parenti e delle persone più care. A richiederlo con forza sono stati anche medici e operatori dell’ospedale, spesso costretti loro malgrado a fare da filtro in questa catena del dolore. L’azienda sta sperimentando da qualche giorno un percorso controllato che consente l’ultimo saluto ai pazienti terminali Covid. Ad allertare i familiari sono proprio i medici del Bassini che, sulla base delle condizioni di irreversibilità del paziente, si mettono in contatto con i familiari proponendo l’opportunità dell’ultimo saluto. Il familiare deve sottoporsi a un colloquio per valutare lo stato psichico e di salute fisica, quindi viene vestito dal personale sanitario con gli stessi presidi di sicurezza che si utilizzano nei reparti Covid. La visita può durare pochi minuti, ma secondo gli esperti è di aiuto a elaborare un lutto che altrimenti rimarrebbe sospeso.
"I dati evidenziano che la perdita di una persona cara - spiegano al Bassini - necessita di essere “vissuta”, emotivamente, cognitivamente ma anche fisicamente pena l’impossibilità che la stessa possa essere elaborata adeguatamente dalla persona che ne è coinvolta, andando a compromettere l’evoluzione del processo di lutto". Per i congiunti del defunto è anche previsto un percorso di assistenza psicologica per sostenerli nell’elaborazione di un lutto che è quasi sempre molto traumatico, non soltanto per la perdita, ma anche per le modalità con cui avviene.