di Laura Lana
Una manovra da oltre 400mila euro per aiutare le famiglie che non riescono a far fronte all’affitto. Dalla Regione sono arrivati 408mila euro nelle casse del Comune, che potrà così varare nuovi interventi per la morosità incolpevole. In questi giorni, è stata approvata la variazione di bilancio per recepire i contributi a favore degli inquilini in sofferenza, che abitano nelle case sul libero mercato. "Grazie a questo importante stanziamento di 408mila euro potremo dare un sostegno in maniera concreta a supporto di tutti quei nuclei familiari che, a causa di una consistente riduzione del reddito, si trovano in forti difficoltà e non riescono a pagare l’affitto di casa", ha commentato il sindaco Roberto Di Stefano.
Il contributo andrà alle persone che hanno perso il lavoro, ai dipendenti che si trovano in cassa integrazione o a chi è ora disoccupato perché non si è visto rinnovare il contratto. "Con queste risorse del fondo regionale daremo risposte importanti alla città di Sesto San Giovanni". Altre risorse sono state messe in campo, sempre dalla Regione, per le famiglie che vivono in una casa comunale (non Aler) e si trovano in situazione di comprovata difficoltà economica. Il contributo è finalizzato a sostenere i costi dei servizi comuni, vale a dire le spese condominiali.
Si può fare domanda fino al 24 novembre. Per la richiesta bisogna soddisfare alcuni requisiti, come avere un’assegnazione da almeno ventiquattro mesi dell’alloggio pubblico e avere un Isee in corso di validità, riferito al 2022, inferiore a 9.360 euro. Per le famiglie che hanno avuto l’assegnazione di un alloggio pubblico come indigenti, il contributo ha un importo massimo di 1.850 euro ed è finalizzato alla copertura del canone di affitto e dei servizi a rimborso per un periodo non superiore ai 36 mesi a decorrere dalla data di stipula del contratto di affitto.
Per le famiglie assegnatarie di un alloggio che si trovano in una condizione di comprovata difficoltà economica, il contributo è di un importo massimo di 2.700 euro e, in questo caso, il sostegno serve prima di tutto alla copertura delle spese dei servizi comuni e, successivamente, per l’eventuale copertura del debito pregresso.