Aibi in soccorso agli adolescenti centramericani

L'associazione Amici dei Bambini avvia un progetto in Centroamerica per aiutare i minori in condizioni di disagio. 400 ore di formazione per 240 persone, con l'obiettivo di garantire il diritto a essere figli. Domani convegno a Roma.

Con l’obiettivo di aiutare i minori separati dalle famiglie d’origine o in condizioni di disagio, che rischiano di essere reclutati da bande giovanili e finire nelle maglie dello sfruttamento, l’associazione Amici dei bambini (Aibi) ha avviato nel Centroamerica un progetto che mira a supportare le istituzioni. Partito ai primi di novembre e destinato a svilupparsi nei prossimi 18 mesi, il programma finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali, e del quale Aibi è capofila, è realizzato in partnership con Soleterre, Sos Bambino e Università Cattolica del Sacro Cuore. Quattro i Paesi coinvolti: El Salvador, Honduras, Messico e Repubblica Dominicana. Dopo una prima fase di ricerca accademica, finalizzata ad analizzare, in accordo con alcuni atenei locali, il fenomeno dei minori vulnerabili, si procederà a erogare corsi di formazione per il personale delle istituzioni chiamato a occuparsi della questione. Si prevedono nel complesso 400 ore di formazione (100 per ogni Paese), che porteranno a formare e certificare un totale di 240 persone. Infine saranno creati tavoli di lavoro. Attiva da sempre nel mondo delle adozioni, Aibi è un’organizzazione che dal 1986 opera in Italia e in oltre 30 Paesi del mondo per cercare di dare una famiglia a ogni bambino abbandonato e garantire il diritto a essere figli. Un tema del quale si parlerà domani a Roma nel convegno “Dalla grave crisi delle adozioni internazionali a un Piano Mattei per l’adozione e l’affido dei bambini africani“, in programma alle 17 nella sala del Cenacolo della Camera dei Deputati. Tra i relatori il presidente di Aibi Marco Griffini (nella foto). A.Z.