Aggressioni e abusi in carrozza "Militarizzare non è la soluzione"

L’aumento dei controlli sembra funzionare per evitare violenze dopo il caso di Peschiera ma a finire nel mirino è spesso il personale e nelle ultime settimane il fenomeno è peggiorato

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di Federica Pacella

Sempre più violenza sui treni: mentre gli appelli ad una “moderazione“ cadono nel vuoto, solo l’aumento dei controlli sembra funzionare per evitare aggressioni e violenze. "Finché ci sono le forze dell’ordine le cose funzionano, ma la militarizzazione delle stazioni o dei treni non può essere la soluzione", commenta Mario Bresciani, segretario della Fit Cisl di Brescia. Eppure, sulla tratta Peschiera-Desenzano, teatro di aggressioni e molestie dell’evento convocato tramite TikTok “L’Africa a Peschiera del Garda“ del 2 giugno scorso, dopo il giro di vite che ha portato al rafforzamento dei controlli su convogli e stazioni, la situazione sembra essere molto più tranquilla che altrove. Di certo più che nel Pavese, dove ieri, nella stazione di Belgioioso quattro persone armate di catene hanno aggredito un capotreno, probabilmente dopo un battibecco verbale, mandandolo in ospedale con una frattura scomposta e parecchi giorni di prognosi. Un episodio grave, che fa seguito ai fatti di Peschiera e ad altri due episodi successivi (domenica 19 giugno, un’altra aggressione si era verificata ai danni di personale di Trenord, a Mortara, sempre nel Pavese, con l’intervento dei carabinieri). Chi lavora sui treni (ma anche sui bus) è particolarmente esposto: nel 2021, Trenord ha registrato 693 aggressioni e minacce al personale di bordo, quasi 2 ogni giorno.

"Ma i dati sono sottostimati – sottolinea Bresciani – perché molte volte gli operatori cercano di gestire gli sfoghi degli utenti o evitano di denunciare". Vero è, però, che nelle ultime settimane è stato un crescendo di episodi violenti, tanto che per oggi le segreterie sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil, OR.S.A. Ferrovie, SLM Fast Confsal, UGL Ferrovieri, Faisa Cisal hanno indetto uno sciopero di due ore, dalle 10 alle 12. Si chiede più sicurezza per chi sta solo facendo il suo lavoro. Dove i controlli ci sono, del resto, la situazione va molto meglio. "I controlli funzionano, certamente, e per questo ringraziamo Prefettura, Questura. Resta l’amarezza – spiega il sindaco di Desenzano, Guido Malinverno, tra le stazioni dove si sono intensificati i monitoraggi a seguito dei fatti di Peschiera - di dover dispiegare le forze dell’ordine per evitare per azioni che nascono a monte, in un disagio che andrebbe affrontato a livello di società". Di disagio sociale, alla radice dell’aggressività, parla lo stesso Bresciani, secondo cui servirebbe un intervento di più ampio respiro. "C’è un disagio sociale enorme – sottolinea – perché le difficoltà economiche, a valanga, alimentano fenomeni come l’alcolismo, la ludopatia. I treni, ma ci metto tutti i mezzi pubblici, diventano luoghi sensibili, dove alla minima riposta che non è in linea con le aspettative, si sfoga il proprio disagio. Ma non possono andarci di mezzo i lavoratori. Servono sicuramente più controlli, diffusi, ma poi bisogna andare a indagare e a risolvere il problema alla radice".

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