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Palazzo Marino, Sumaya Abdel Qader (Pd) insultata per il velo: "Maiali, andate via"

La consigliera comunale si dice scossa ma vorrebbe incontrare la donna che si è rivolta a lei con tanta durezza

Sumaya Abdel Qader (Newpress)

Milano, 13 febbraio 2019 - La consigliera comunale del Pd, Sumaya Abdel Qader, ha denunciato con un post Facebook di essere stata aggredita verbalmente all'interno di Palazzo Marino. "Sono ancora scossa. Eppure dovrei essere 'abituata' e non essere toccataUna signora - scrive sul suo profilo social - mi ha aggredita verbalmente gridandomi 'Maiale! Maiali! Andate via!' piu' e piu' volte. Il tutto dopo evermi fatto 200 domandi in venti secondi: 'perche' non fai nulla per le donne in prigione che' non vogliono portare il velo?! Perche' non te lo togli?! Perche' non fai questo, perche' non fai quello?'. E quando ho cercato di raccontarle che sono tra le promotrici di un progetto volto al contrasto alla violenza contro le donne e la loro discriminazione...niente ha iniziato ad insultarmi lo stesso. Cosi', gratuitamente. Mi ha ferito e non me lo aspettavo, e' successo a Palazzo Marino, la casa dei milanesi, dove ogni giorno mi impegno per tutti i cittadini, anche per lei. La signora usciva da un convegno o conferenza stampa, non ho badato. Per fortuna - aggiunge - e' apparso Paolo Limonta, la cui presenza ha fatto allontanare la signora e mi ha accolta in un abbraccio consolatorio. Confesso che ho ceduto a qualche lacrima, non mi succede mai e non me ne capacito ancora, non si piange per una cosa cosi' 'sciocca'. O forse non lo e'

La consigliera dem esprime poi la volonta' "rivedere la signora, vorrei raccontarle le sfumature di questa vita che forse non conosce, vorrei raccontarle anche una storia diversa rispetto all'unica versione che forse lei conosce, indubbiamente realistica, ma sicuramente non l'unica. Vorrei farle conoscere le tante battaglie che le donne di ogni paese e cultura affrontano ogni giorno. Vorrei dirle uniamoci. Solo - conclude - in un percorso comune ci si puo' conoscere ed emancipare dell'ignoranza, dalla violenza, dalla rabbia e dai pregiudizi"