Aggredito con l’acido in piazza Gae Aulenti: "Cure lunghe e dolorose"

Daniele Polacci, 28 anni, sarà risentito per alcuni dettagli sulla dinamica. Intanto la stalker Tamara Masia, di 43 anni, resta in carcere con pesanti accuse

Daniele Polacci, il 28enne vittima dell’aggressione con l’acido in piazza Gae Aulenti

Daniele Polacci, il 28enne vittima dell’aggressione con l’acido in piazza Gae Aulenti

Milano, 20 gennaio 2020 -  «Sto meglio, mi sto riprendendo, ma non è facile, sarà ancora lunga prima che possa tornare a lavorare e a riprendere la mia vita normale. Ci vuole ancora pazienza e coraggio". Daniele Polacci, il 28enne originario di Montecreto, in provincia di Modena, aggredito con l’acido dalla stalker che non si rassegnava all’idea che lui si fosse allontanato da lei dopo solo tre appuntamenti, sarà risentito dalla procura nei prossimi giorni, per la conferma di alcuni dettagli sulla dinamica. Intanto resta in carcere Tamara Masia, 43 anni, la donna che lui aveva conosciuto in chat su “Bakekaincontri”, colpevole dell’aggressione con l’acido. Il pm Alessia Menegazzo ha chiesto e ottenuto la rinnovazione della misura cautelare per la Masia che, poche ore dopo l’aggressione, era stata fermata a Genova, dove il pm Patrizia Petruziello aveva avanzato la richiesta di convalida del fermo e il carcere per la donna, poi accolta dal gip. Le accuse sono quelle di lesioni aggravate e stalking e, per la prima volta dall’introduzione del "Codice rosso", anche di sfregio con deformazione permanente del viso.

La Masia, dal carcere, ha chiesto più volte come sta Daniele, ha chiesto se ha lesioni permanenti, ha detto che "non voleva", che "ha perso la testa", ma che si era sentita sfruttata come donna, che non aveva visto nei suoi gesti un briciolo di affetto. I magistrati di Genova hanno ricostruito altri quattro casi di stalking, sempre ad opera della donna nei confronti di quattro ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28. Un’abitudine quella di frequentare siti di incontri che la donna, senza lavoro, senza casa, nè vita affettiva regolare, aveva da tempo. Gli investigatori la descrivono come una donna molto fragile e molto problematica che già in passato e più in occasioni aveva dato segni di una personalità border, senza arrivare all’estremo di usare l’acido. Risulta dalle indagini che la donna cercasse da due giorni di mettere in atto il suo piano di vendetta contro Polacci. Era stata notata anche davanti al palazzo dove abita il giovane.

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