
La curva dell'Hockey Milano Rossoblù
Milano, 18 aprile 2019 - Capita spesso di leggere sui muri della città insulti contro le forze dell’ordine. La notte di sabato 26 agosto 2017, però, successe qualcosa di più grave: quattro poliziotti furono presi di mira con tanto di nome e cognome a due passi dal Meazza, con scritte con vernice nera e blu sulla copertura esterna dell’uscita della fermata della metropolitana lilla «San Siro Stadio» e su alcune cabine elettriche lì di fianco.
Nel mirino i componenti della Squadra Tifoserie della Digos, quelli che ogni domenica sono in servizio all’interno dell’impianto sportivo e che monitorano quotidianamente tutto ciò che succede nella galassia ultrà meneghina, non solo legata al calcio ma anche ad altri sport come basket e hockey. «Infame», «Maiale» e «Acab» (acronimo che sta per «All cops are bastard»), le offese seguite dalle generalità del funzionario e degli altri agenti. A distanza di un anno e mezzo da quell’episodio, sono arrivate le sentenze di primo grado per i presunti autori del raid: il giudice Maria Angela Vita ha condannato a 4 mesi di reclusione tre ultrà della curva dell’hockey per diffamazione e imbrattamento. Ai tre è stata accordata la sospensione condizionale della pena, a patto che versino una provvisionale di 1.500 euro a testa ai quattro poliziotti insultati, che si sono costituiti parte civile nel processo, assistiti dall’avvocato Giovanni Caridi; altri mille euro andranno al Comune di Milano e 700 euro ad Atm. Sin dalle prime ore, i sospetti degli investigatori si erano concentrati proprio sull’ambiente ultrà, in particolare legato alla tifoseria dell’Hockey Milano Rossoblù.
Poi le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, passate al setaccio dagli agenti, avevano confermato l’ipotesi iniziale, aiutando i poliziotti a risalire ai graffitari anti-forze dell’ordine. Tra loro figura pure il nome di Ivan Luraschi, legato anche alla curva dell’Olimpia di basket ma soprattutto leader riconosciuto di quella dell’Hockey Milano Rossoblù e ritenuto vicino ai movimenti di estrema destra Lealtà Azione e CasaPound. Nel dicembre del 2017, il 50enne era stato arrestato proprio dagli agenti della Digos per essersi recato a Varese per seguire la squadra di hockey in violazione del Daspo di 3 anni comminatogli qualche mese prima dalla Questura. In precedenza, era stato indagato per estorsione ai danni dei gestori del bar interno del Palagorà, casa dell’hockey meneghino, ma alla fine le accuse contro di lui erano state archiviate dal giudice su richiesta del pm. Ultimamente, Luraschi è stato notato di nuovo a San Siro per le partite casalinghe dell’Inter, segno che probabilmente sta rientrando anche nel giro della Nord.