REDAZIONE MILANO

Agenti di polizia locale, lavoro stressante: una task-force li aiuta a superare le crisi

Sono 34 gli addetti. L’assessore Carmela Rozza: "Supporto essenziale"

IN STRADA Non solo la gestione della viabilità ma anche fatti di cronaca pesanti possono creare stress ai vigili urbani

Mialno, 4 dicembre 2017 - Una situazione di stress in seguito a un evento critico, un forte impatto emotivo dovuto a fatti drammatici o coinvolgenti: sono le situazioni con le quali si confrontano anche quotidianamente gli agenti della polizia locale. In genere non si pensa allo stress emotivo di chi è chiamato a tutelare i cittadini. Sono invece molte le situazioni difficili che mettono a dura prova gli agenti. Per aiutarlli a gestire al meglio i momenti più critici la Polizia locale dalla primavera del 2014 ha attivato un progetto denominato “Operatori Ponte”. Ne fanno parte 34 tra agenti e ufficiali con una preparazione psicosociale di base, addestrati a riconoscere in loro stessi e nei colleghi i segni dello stress. Il loro compito è quello di saper cogliere e supportare i segnali del disagio costituendo una rete di sostegno all’interno della struttura lavorativa che può orientare eventualmente i soggetti interessati verso un supporto psicologico specialistico.

L’esperienza della Polizia locale è stata messa a confronto con quelle degli altri Corpi, tra i quali Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale di Torino e di Firenze in un convegno il cui scopo è stato è proprio quello di voler raccontare le difficoltà, le sofferenze, i disagi di chi indossa una divisa e gli strumenti per poterli affrontare e superare. “Nell’ambito della Polizia locale di Milano - ha detto nel suo intervento il comandante, Marco Ciacci - il camminino è stato intrapreso all’indomani di alcuni eventi nefasti, tra i quali la morte dell’agente Niccolò Savarino. Questi episodi hanno indotto alcuni colleghi a dare una risposta concreta alla necessità, che da tempo si avvertiva, di far fronte in modo efficace allo stress che potrebbe nascere da avvenimenti di particolare gravità. Per questo motivo è stata costruita una rete d’intervento composta da operatori della Polizia locale formati per monitorare l’incidenza e le conseguenze emotivamente negative cagionate da eventi di servizio. Ancora troppo spesso c’è timore a rivolgersi ad uno psicologo, pensando che sia un segno di debolezza, al contrario può essere un’utile valvola di sfogo per chi giustamente deve mantenere freddezza e calma anche in momenti drammatici”.

“Gli agenti della Polizia Locale - ha aggiunto l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza - come quelli di altre forze dell’ordine, hanno spesso a che fare con situazioni delicate e dolorose: immaginiamo solo le volte che sono chiamati a confrontarsi con la morte nel corso dello svolgimento delle loro normali mansioni. Gli agenti, pur avendo fatto corsi che li preparano ad affrontare queste situazioni, non sono immuni alle sofferenze. Per questo se le sofferenze dovessero incidere più di quanto sia il normale nel loro impegno lavorativo, non solo è giusto ma è essenziale che abbiano il supporto affinché possano continuare ad agire in serenità”.