
Case popolari
Milano, 19 dicembre 2018 - Anche gli inquilini delle case popolari gestite da aziende diverse da Aler potranno beneficiare dell’azzeramento del canone d’affitto. A sancirlo è l’emendamento al Bilancio presentato ieri dai consiglieri regionali Carmela Rozza (Pd) e Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti) e approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. Per chi non lo ricordasse, l’azzeramento del canone è riservato agli inquilini di età pari o superiore ai 70 anni, che siano in regola con il pagamento dell’affitto da almeno 5 anni, che risiedano in una casa popolare da almeno 10 anni e che abbiano un reddito Isee uguale o inferiore ai 9mila euro all’anno. Così recita la delibera approvata dall’esecutivo presieduto da Attilio Fontana una settimana fa. Una misura che partirà a gennaio del 2019 e sarà valida in via sperimentale per i prossimi tre anni. Per Palazzo Lombardia l’investimento è di 16 milioni di euro nell’arco del triennio. Ma accanto ai requisiti già riportati ce n’era un ultimo: finora l’agevolazione era stata prevista solo per chi abita in caseggiati gestiti da una delle cinque Aler lombarde. Da qui la richiesta della Rozza e di Carretta di estendere la misura.
«Abbiamo sanato un’ingiustizia che la Regione stava per compiere. Gli inquilini delle case popolari non sono di serie A e di serie B in base alla proprietà degli alloggi che abitano e l’azzeramento del canone per gli over 70 varrà per tutti, per chi vive nelle case Aler come per chi abita nelle case dei Comuni. La Giunta Fontana – sottolineano in una nota congiunta in due consiglieri regionali d’opposizione – si è accorta di aver compiuto un errore e ha votato il nostro emendamento, che fa giustizia rispetto a quella che rischiava di essere una discriminazione». Non è finita, però. La stessa Rozza ha presentato e fatto approvare un emendamento che impegna la Giunta regionale a sgomberare i caseggiati popolari di via Bolla, ricollocare in altri alloggi le famiglie che hanno un regolare contratto d’affitto con Aler e nel frattempo abbattere i palazzoni oggi fatiscenti e ricostruirli da zero. Un emendamento che, come anticipato, è stato approvato con i voti della maggioranza.
Una periferia difficile, quella di via Bolla. Uno spicchio del quartiere Gallaratese dove si registra un mix di degrado edilizio, criminalità e occupazioni abusive. Una zona che spesso e volentieri viene inclusa tra quelle maggiormente bisognose di attenzione e di riqualificazione nel corso delle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si tengono in Prefettura. Diverse le ipotesi di intervento che si sono via via succedute negli ultimi mesi: dalla vendita degli stabili a privati, strada ostica, fino alla demolizione e alla ricostruzione del complesso abitativo. Nessuna ipotesi si è mai fatta soluzione, almeno fino a qui. Adesso ecco l’impegno messo nero su bianco nell’emendamento presentato dalla Rozza e avallato dalla maggioranza di centrodestra.giambattista.anastasio@ilgiorno.net