Addio all’artista delle bici Il saluto di amici e campioni "Qui c’è la storia del ciclismo"

Iniziò a lavorare nella bottega dello zio e nel 1953 fondò la “sua“ De Rosa. Il sindaco Lesma proclama il lutto cittadino: "Ha dato lustro a Cusano". .

Addio all’artista delle bici  Il saluto di amici e campioni  "Qui c’è la storia del ciclismo"

Addio all’artista delle bici Il saluto di amici e campioni "Qui c’è la storia del ciclismo"

di Laura Lana

Ricoperta di rose bianche, la bara è arrivata accompagnata da parenti e amici che hanno sfilato in corteo dal municipio, dove era stata allestita la camera ardente, fino al Santuario. Il mondo del ciclismo con i suoi campioni, l’Amministrazione, gli appassionati hanno voluto salutare ieri Ugo De Rosa, morto a 89 anni per un infarto. Gilet col marchio sul colletto e bici col manubrio rosa e l’inconfondibile scritta sul telaio, c’è chi ha pedalato fino al cimitero per "scortare" il suo mito. "Sono di Cusano, per me Ugo De Rosa era un’istituzione. Sono trent’anni che non partecipo a un funerale, ma per lui sono qui". Anche una coppia di anziani ha voluto esserci con una bici De Rosa. La famiglia al completo con Mariuccia, la moglie con la quale Ugo ha trascorso 65 anni, rinnovando i voti pochi anni fa. "I tuoi ragazzi", si legge sulla corona di rose rosse, a forma di cuore, appesa fuori dalla chiesa. Per la giornata di ieri il sindaco Valeria Lesma ha proclamato il lutto cittadino. "Il nome di De Rosa, noto in tutto il mondo e indissolubilmente legato alla nostra città, ha contribuito a dare lustro al Paese. Non dimenticherò mai la sua gentilezza, gli occhi acuti e penetranti, la sua grande intelligenza e ironia". Provato e in lacrime Eddy Merckx, che l’ha sempre considerato come un secondo padre dal sodalizio stretto nel 1973. Presenti a dargli l’ultimo saluto anche Gianni Motta, che negli anni d’oro veniva fornito proprio da De Rosa, Gianni Bugno, Ernesto Colnago, ex ciclista su strada italiano e anche lui famoso costruttore di biciclette da corsa, e Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana. "Qui c’è la storia del ciclismo in Italia e non poteva essere diversamente", dicevano gli appassionati che sono arrivati in chiesa. Classe 1934, Ugo De Rosa iniziò ad aggiustare biciclette da adolescente nella bottega dello zio prima di fondare la De Rosa nel 1953 a 19 anni, aprendo anche un piccolo negozio accanto al laboratorio. A 24 anni costruì la due ruote per Raphael Geminiani che lo fece arrivare terzo al Tour de France. "È stato uno degli esponenti maggiori della scuola dei telaisti italiani, scuola che ancora oggi, anche grazie al suo esempio, continua a regalare biciclette artigianali di pregevole fattura e punto di riferimento per gli appassionati di tutte le latitudini", lo ha ricordato Dagnoni.

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