Addio a Carlo Vichi, il signor Mivar. Abbiategrasso in lutto

Amatissimo nella città scelta per dare alla luce la sua creatura

Carlo Vichi

Carlo Vichi

Se n’è andato il signor Mivar. Istrionico, eroico (a suo modo), estremo, geniale, scomodo. Carlo Vichi dava l’impressione di essere come i suoi televisori: indistruttibile. Ma gli aggettivi per descrivere uno degli uomini che hanno fatto la storia dell’imprenditoria italiana non si possono esaurire in una così breve lista. Di certo Vichi era amatissimo nella sua Abbiategrasso, la città che aveva scelto per dare alla luce la creatura nota a tutti come "Mivar"; lo dimostrano i tanti messaggi di cordoglio che hanno cominciato ad affluire fin da ieri, quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa. Un amore che l’imprenditore ha sempre ricambiato a suo modo: prima dando lavoro a migliaia di persone della zona tra gli Anni 60 e 90, e poi offrendo gratis la sua azienda avveniristica a chi avesse accettato - tra le altre "clausole" - di assumere la gente del territorio.

Per non parlare della tanta beneficenza fatta a chiunque gli chiedesse qualcosa. "Era un visionario ma non ha mai rinunciato alla concretezza – ha dichiarato il sindaco di Abbiategrasso, Cesare Nai -. È stato il simbolo di un’Italia diversa da quella di oggi, un’Italia che ormai è tramontata. Per decenni ha dato lustro alla città e a tanti abbiatensi la possibilità di avere un’occupazione che spesso si tramandava dai genitori ai figli. Era schietto, diceva esattamente quello che pensava e non si è mai allontanato dalle proprie posizioni. Ma questo gli ha permesso di guidare un’azienda grande come la Mivar, l’unica nel Paese a realizzare televisori di quel livello.

Tutti quanti, e in particolare i suoi lavoratori, hanno avuto della professionalità di Carlo Vichi un estremo rispetto". Per il momento non si sa ancora nulla riguardo la data del funerale ma tutto lascia pensare che sarà un evento riservato. Vichi aveva ripetuto diverse volte che avrebbe desiderato celebrare le proprie esequie all’interno del grande stabilimento Mivar, in un certo senso la sua vera casa, che aveva ideato da cima a fondo, dall’impianto di aerazione ai bidet. Chissà se alla fine delle celebrazioni gli altoparlanti alterneranno "Faccetta Nera" a Mina e Celentano, come lui stesso aveva anticipato nel corso di una intervista. Vichi era così, prendere o lasciare.

 

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