
È stato condannato a 13 anni di carcere Abdelbaset M., un 19enne egiziano arrestato nel luglio scorso per l’omicidio del 28enne marocchino Mouhssine Antar, avvenuto la sera del 7 giugno 2020 alla fermata dell’autobus della linea 91, in via Nazario Sauro. Lo ha deciso la Corte d’Assise che ha applicato il dispositivo 116 del codice penale e ha così diminuito la pena per il giovane avendogli riconosciuto il "concorso anomalo in omicidio volontario", ovvero di aver commesso un "reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti".
Stando all’indagine della Squadra Mobile, coordinata dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Cecilia Vassena, gli aggressori avrebbero incontrato la vittima sul filobus della linea 91 e lì sarebbe nata una lite per futili motivi, proseguita poi una volta scesi dall’autobus.
Gli aggressori avrebbero, in realtà, costretto il 28enne a scendere dal bus per poi colpirlo con alcune coltellate ai fianchi nei pressi della fermata, davanti a numerosi testimoni. La vittima era poi deceduta, poche ore più tardi, all’ospedale Fatebenefratelli.
I sanitari del 118, intervenuti in codice rosso con un’ambulanza e un’automedica, avevano provato a rianimare il 29enne prima di portarlo d’urgenza al Fatebenefratelli, ma non c’era stato nulla da fare. Le ferite erano troppo profonde e avevano colpito organi vitali.
La vittima era stata identificata solo grazie alla tessera di accesso a una mensa per i poveri che aveva addosso. Il ragazzo ferito a morte era sconosciuto alle forze dell’ordine, non aveva precedenti penali, per alcuni mesi aveva vissuto in una comunità in Brianza. Dal momento del raid assassino, era cominciata la caccia all’assassino. I tre autori dell’aggressione erano fuggiti facendo perdere le loro tracce dopo essersi liberati del coltello utilizzato per uccidere, arma che era stata poi trovata nel corso dei sopralluoghi della polizia.
Il resto lo avevano fatto le numerose testimonianze, la visione delle telecamere di videosorveglianza interne al bus e anche quelle di alcuni esercizi commerciali che avevano ripreso le sequenze della lite alla fermata. Ad aiutare gli investigatori anche l’analisi dei profili social, delle persone riprese dalla sorveglianza. La Squadra Mobile aveva individuato da subito il ragazzo autore dell’aggressore insieme agli altri complici.
L’uomo era stato poi raggiunto nella sua abitazione e arrestato in un appartamento in zona San Siro. Sono tuttora in corso le indagini per l’identificazione dei due complici. Che sono ancora a piede libero.
Anna Giorgi
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