
"Non volevo ucciderlo, c’è stata una colluttazione e l’ho colpito, mi dispiace, ho provato subito a tamponare il sangue che usciva dal suo braccio".
Lo dice e lo ripete davanti al giudice Tommaso Riva, alias Bianca Dolce Miele, 46 anni, il trans protagonista di un docufilm proiettato alla Berlinale di quest’anno ma ora in carcere per aver accoltellato a morte tre giorni fa Giuseppe Villa, 68 anni,il suo vicino di casa nel condominio in via Trilussa a Quarto Oggiaro.
Davanti al gip Lorenza Pasquinelli, Bianca ha ripercorso la vicenda dei suoi rapporti piuttosto burrascosi con la vittima. "E’ vero avevamo avuto diverse discussioni", ha ammesso. Villa mal sopportava il modo di vivere e la professione esercitata dal condòmino, che riceveva i clienti nel suo appartamento anche in ore notturne e senza badare al volume della musica e delle parole. Così l’inquilino del piano di sopra picchiava i piedi sul pavimento per fargli capire di smetterla con quei rumori.
Polemiche e discussioni che si trascinavano da tempo, insieme alla difficoltà e ai ritardi di Villa nel pagamento delle spese condiminiali e, più in generale, al l’atteggamento anche di altri inquilini che tendevano a tagliar fuori dai normali rapporti quello strano personaggio con abitudini tanto sfacciate, quando non a fargli capire in un modo o nell’altro che avrebbe fatto meglio a togliere il disturbo.
"È per questo che avevo preso il coltello quando sono salito da Villa, pensavo di dovermi difendere" ha provato a giustificarsi Riva. Stando alla sua ricostruzione, la discussione si era presto alzata di tono prima di degenerare del tutto. Ma a quel punto a colpire era stata proprio Bianca, che aveva ferito l’altro al braccio in modo mortale procurandogli una rapida emorragia.
Dopo il raptus, Riva era tornato a casa e aveva conficcato la grossa lama in una scatola di cartone appesa al muro, e poi era sceso in cortile dove aveva incrociato i primi poliziotti, arrivati dopo l’allarme lanciato da un altro vicino. Gli agenti si erano trovati davanti una persona col viso stravolto, sporca di sangue, che non aveva opposto resistenza alle manette.
Oggi il gip Pasquinelli convaliderà l’arresto del trans e deciderà sulla custodia cautelare. Riva, assistito dal suo avvocato Ursula Lionetti, non ha avanzato alcuna richiesta. A lui il pm Danilo Ceccarelli contesta l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
Mario Consani