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Torre Milano, la “finta ristrutturazione” del nuovo grattacielo di via Stresa: otto indagati per abuso edilizio

Inchiesta sul complesso residenziale di 24 piani. Sotto accusa Stefano e Carlo Rusconi, l’ex dirigente della direzione urbanistica del Comune e l’allora direttore dello sportello unico per l'edilizia

Milano, 22 dicembre 2023 – Imprenditori, progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti dello sportello unico dell'edilizia e della direzione urbanistica del comune di Milano, sono tra gli indagati per abuso edilizio in merito alla realizzazione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di 24 piani in via Stresa.

Torre Milano
Torre Milano

Come si legge nell'avviso di conclusione delle indagini dei pm di Milano Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici, l’intervento edilizio per costruire la Torre Milano è stato qualificato come “ristrutturazione edilizia, con totale demolizione e ricostruzione e recupero integrale della superficie lorda di pavimento preesistente”, ma in realtà “l'opera andava integralmente qualificata di ‘nuova costruzione’", ossia come un organismo edilizio “radicalmente” nuovo, con regole sulle volumetrie diverse.

La costruzione della Torre Milano, partita nel 2018, è stata completata nei mesi scorsi. Al centro delle indagini della Procura anche l’allora direttore pro tempore dello sportello unico per l'edilizia Giovanni Oggioni e l’allora direttore pro tempore della direzione urbanistica Franco Zinna, anche accusati di abuso d’ufficio, a causa di una determina dirigenziale del 2018 che non tenne conto appunto che si trattava di un edificio di “nuovo costruzione”: i due avrebbero procurato un “ingiusto vantaggio economico” agli imprenditori-costruttori. Entrambi i dirigenti non sono più in carica. Il comune di Milano risulta “parte offesa” nel procedimento.

Nell'avviso di chiusura indagini, che può preludere alla richiesta di processo, figurano tra gli indagati anche Stefano e Carlo Rusconi, legali rappresentanti della Orione Property Management srl che ha costruito la Torre, alta più di 80 metri e un secondo edificio in linea di 3 piani e di due piani interrati per un totale di oltre 8mila metri quadri. Si tratta quindi di un progetto immobiliare da 102 appartamenti per 320 abitanti.  

Gli indagati diedero luogo ad una trasformazione edilizia e urbanistica in assenza “di un previo piano urbanistico attuativo”, nonostante fosse obbligatorio, per quei volumi e quell'altezza.

Il grattacielo avrebbe comportato a un rilevante peggioramento delle condizioni di soleggiamento degli altri edifici e spazi verdi e la “compromissione del paesaggio urbano”, senza che parcheggi o aree verdi siano aumentati negli spazi circostanti. La Commissione paesaggio infatti nel 2018 aveva dato parere “contrario” al progetto.