LAURA LANA
Cronaca

Abusi su cinque nipotini. Il compagno della zia agiva indisturbato dal 2018

Sesto, il 42enne ora è in cella. Sotto choc la fidanzata e i genitori dei piccoli. I bambini che hanno subìto le pesanti molestie avevano tra i sette e i dodici anni.

Abusi su cinque nipotini. Il compagno della zia agiva indisturbato dal 2018

Abusi su cinque nipotini. Il compagno della zia agiva indisturbato dal 2018

"Ti sei divertito oggi?". "Lo zio mi ha fatto fare un gioco nuovo". Inizia così il racconto scioccante di un bambino ai suoi genitori, che in quel momento scoprono gli abusi ripetuti al figlio e ai suoi cugini. Marco, nome di fantasia, 42 anni, apparentemente non è l’orco cattivo. Da anni è il compagno perfetto della zia dei bambini, con la quale è andato a vivere a Milano, ha un bel lavoro di prestigio, è incensurato. È l’uomo della porta accanto. E mai nessuno in famiglia – né la fidanzata né i parenti acquisiti – hanno mai avuto mezzo dubbio su di lui. L’uomo ora si trova in carcere perché ritenuto responsabile di plurimi atti di violenza sessuale, che si sono ripetuti da almeno 6 anni ai danni di 5 nipoti, bambini tra i 7 e i 12 anni.

Capendo che il vaso di Pandora si era ormai aperto, è stato lo stesso 42enne a presentarsi col suo avvocato al commissariato di Sesto per raccontare tutto. Una confessione piena, che ha trovato conferma anche dalle audizioni protette dei nipoti con personale specializzato. Per anni ha abusato di tutti loro, abbandonando le violenze solo quando crescevano di età per spostare le attenzioni sui più piccoli. La vittima più grande oggi ha 16 anni: all’epoca delle molestie anche lei, come i cuginetti, pensava si trattasse solo di un gioco e di una dimostrazione di affetto dello zio, a cui a volte si aggiungeva anche il dono di un giocattolo. Per anni, dal 2018, Marco era riuscito a manipolare i piccoli, a mantenere il segreto, a soddisfare le sue pulsioni e a usare a suo favore il credito di fiducia acquisito dai cognati che gli lasciavano i figli durante le vacanze, nel weekend o quando erano al lavoro o andavano a trovare la sorella.

Sotto choc la compagna, dopo la scoperta di aver vissuto per anni con un mostro. Sconvolti anche i genitori, che pensavano di aver affidato i bambini a un ambiente familiare sicuro. Rotto il velo del silenzio, in tempi rapidissimi il commissariato di via Fiume ha accertato quello che è un classico caso da codice rosso. L’attività di indagine, partita il 3 maggio dopo la confessione del pedofilo, è stata condotta dai poliziotti dell’Ufficio reati contro la persona con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Milano e ha portato ora all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.