ANDREA GIANNI
Cronaca

Abusi sessuali I drammi nascosti dei genitori

Nasce il primo gruppo in Italia. La storia della milanese Jolanda: subì violenze in seminario, dopo la denuncia l’isolamento sociale

Una scena del film By the Grace à Dieu di François Ozon

Una scena del film By the Grace à Dieu di François Ozon

Il calvario della milanese Jolanda è iniziato quando il figlio, a 14 anni, ha raccontato di aver subito dall’età di 12 anni abusi sessuali nel seminario di Gozzano, da parte di un sacerdote della congregazione dei Legionari di Cristo. "A Milano frequentavo la parrocchia – racconta – e quando abbiamo scelto di denunciare siamo rimasti isolati. Mio figlio, che ora vive a Valencia, ha tentato per due volte il suicidio. Il sacerdote è stato condannato ed è stato mandato in Messico, noi stiamo ancora portando avanti una causa civile perché, dopo tutto quello che è successo, non abbiamo ottenuto neanche un risarcimento". Raccontano il loro dramma i genitori di Eva Sacconago, che nel 2011 si è tolta la vita all’età di 26 anni dopo aver subito, da quando era ancora minorenne e frequentava l’oratorio a Busto Arsizio, violenze sessuali da parte di Maria Angela Faré, ormai ex suora: "Cercate di stare vicini ai vostri figli – è il loro messaggio – perché noi abbiamo perso la nostra Eva, e ci restano solo i ricordi. Quattro pacchi, con le sue cose e i suoi scritti, non li abbiamo ancora aperti".

Storie che si incrociano, seguendo un drammatico copione, tra i genitori che fanno parte del neonato Coordinamento famiglie sopravvissuti, promosso da Rete L’Abuso, associazione che da anni tutela le vittime di violenze sessuali in ambiente ecclesiastico (la rete ha censito solo in Lombardia 370 casi in 15 anni e 30 preti condannati in via definitiva). Un progetto "unico in Italia", che per ora riunisce una trentina di famiglie di diverse regioni, coordinato da Cristina Balestrini e dedicato alla memoria di Alessandro Giacoletto e Cristina Masera, coppia che si è tolta la vita dopo il suicidio della figlia Chiara, abusata da un parente. Si incontrano online, si confrontano sui drammi vissuti dai figli, offrono supporto a chi non ce la fa (per contattare il gruppo: coordinamento@retelabuso.org).

"In Italia nessuno pensa ai genitori dei sopravvissuti– spiega Francesco Zanardi, fondatore di Rete L’Abuso – che da un giorno all’altro vengono messi di fronte a una situazione impensabile". Genitori che hanno pagato la scelta di denunciare con l’isolamento. Poi lunghi processi, tentativi di insabbiare i casi mentre le ferite dei figli non si rimargineranno mai. "Nostro figlio è stato molestato da un sacerdote che era amico di famiglia – racconta una coppia – ora va in giro come se non fosse successo niente, mentre noi viviamo chiusi in casa". Tra loro c’è anche una ex suora, stuprata quando era missionaria in Congo da parte di un sacerdote africano. "Non ne parlai con nessuno – racconta – e avevo il terrore di essere rimasta incinta".