
di Francesco Pellegatta
"Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità?", si chiedeva Primo Levi. E non è solo una domanda per filosofi o scrittori. Può albergare anche nel cuore e nella testa dei ragazzi delle scuole superiori. E una risposta si può tentare anche attraverso un mezzo inusuale per le tasche – spesso vuote – degli istituti scolastici: un film. Vero. Sull’Olocausto. In questo caso “Nero Latte“, un esperimento unico a livello lombardo con una produzione cinematografica da 80mila euro alla quale 12 ragazzi dell’istituto Bachelet tra i 16 e i 19 anni stanno lavorando da un anno e che si concluderà con alcune riprese in Polonia, nel campo di sterminio di Aushwitz. Per completare questo lavoro e portare la pellicola tra scuole e festival, però, servono risorse, almeno 20 o 30mila euro che gli studenti stanno cercando attraverso una raccolta fondi lanciata sulla piattaforma di crowdfunding "produzionidalbasso".
A guidare i ragazzi passo dopo passo in qualità di regista e sceneggiatore di “Nero Latte“ il critico cinematografico Fabrizio Tassi insieme a Maurizio Brandalese (per una produzione Dedalus). Con loro anche un assistente di produzione e un cameraman oltre a due professori del Bachelet. "I dodici ragazzi sono stati scelti tra quelli che ormai da qualche anno lavoravano sul tema dell’Olocausto, affinché la memoria di questo giorno non diventi un semplice appuntamento istituzionale – ha spiegato Brandalese –. Il film racconta le loro vite, parla di ciò che è successo e di ciò che succede oggi. E mira a trovare dei nuovi testimoni. E devo dire che sono un gruppo magnifico. In particolare vorrei ringraziare il dirigente scolastico del Bachelet, il professor Andrea Boselli perché ha creduto fin dall’inizio nel progetto. Ma la scuola ha sostenuto anche economicamente la produzione e si tratta di un investimento controcorrente in questo periodo".
Tutti i fondi raccolti (grazie anche al sostegno di Anpi, Acli, Fondazione Ticino Olona, i sindacati Cgil-Cisl-Uil e un comitato genitori della scuola) verranno destinati al Bachelet, che li utilizzerà per il film, mentre l’intero set cinematografico acquistato per l’occasione verrà poi donato alla scuola.