Lo studio di fattibilità è stato affidato all’Università Bocconi in collaborazione con Beni Immateriali e Archivistici (Bia) e i risultati saranno presentati a dicembre. L’assessora comunale al Decentramento Gaia Romani, in un post sul suo profilo Instagram, svela nuovi particolari sul percorso avviato da Palazzo Marino per candidare l’Abbazia di Chiaravalle e la sua storica abbazia a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per educazione, scienza e cultura, come anticipato dal Giorno venerdì.
“Questo progetto è il risultato di un grande lavoro collettivo che coinvolge il Municipio 5, associazioni, professionisti e cittadini, tutti uniti dalla volontà di valorizzare un luogo che racchiude secoli di storia e bellezza paesaggistica – spiega Romani –. L’abbazia di Chiaravalle, fondata nel XII secolo, è un esempio straordinario di architettura cistercense e rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore. La sua candidatura non riguarda solo l’abbazia, ma anche l’intero territorio circostante, un’area che merita di essere conosciuta, valorizzata e tutelata”.
L’assessora conferma che la Giunta comunale ha stanziato 36 mila euro per lo studio di fattibilità, avverte che “questo è solo l’inizio di un percorso lungo e complesso, che richiederà l’impegno di molte direzioni e risorse” ed è convinta che “con l’impegno di tutti potremo regalare alla nostra città un terzo sito Unesco, dopo il Cenacolo di Leonardo da Vinci e “Milano, Città Creativa della Letteratura”, preservando per le generazioni future un patrimonio che appartiene all’intera umanità. Siamo fieri di lavorare a questo progetto, insieme al mio collega, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, e al Municipio 5, per realizzare questo sogno. I prossimi passi che ci vedranno coinvolti saranno le due commissioni istruttorie sul tema, che si svolgeranno nella sede del Municipio 5 il 13 e il 17 settembre”.
La candidatura di Chiaravalle come patrimonio dell’Unesco è incompatibile con il progetto di nuovo stadio del Milan nella limitrofa area San Francesco di San Donato Milanese? Romani, alla domanda posta dal Giorno, risponde con queste parole: “Sicuramente ribadisce la nostra convinzione di valorizzare e tutelare quella porzione di territorio. Lo studio di fattibilità ci dirà qual è la porzione che ha senso che venga ricompresa nella candidatura. Sappiamo che entrambi i percorsi (candidatura di Chiaravalle all’Unesco e progetto per lo stadio del Diavolo, ndr) sono ancora lunghi e complessi quindi mi sembra affrettato dire che lo sia”. Incompatibile o no, è ancora presto per dirlo. Ma Romani non esclude che possa esserlo.