A Siemens il nuovo impianto della M3 E Hitachi Rail abbandona Milano Next

Un bando ministeriale ha consentito ad Atm di anticipare i lavori per il segnalamento sulla gialla sul quale puntava la società ex Ansaldo attraverso la partecipazione al Consorzio creato per la gara sul Tpl

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Ha perso un player la squadra che nei primi mesi del 2023 si giocherà – con buona probabilità – la gara internazionale da 7 miliardi di euro per il riaffidamento del servizio del trasporto pubblico non solo a Milano e hinterland ma anche a Monza, Lodi e relative province. Il riferimento è a “Milano Next“, quel consorzio di imprese capitanato da Atm che fino a qualche settimana fa vedeva unite in un’unica strategia anche A2a Smart City, Busitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato), Commscon Italia, IGPDecaux e Hitachi Rail STS. Il senso del consorzio, per chi non lo ricordasse, è quello di mettere a fattor comune realtà dalle competenze e dagli ambiti operativi diversi in modo da poter essere più competitivi anche di fronte all’eventuale concorrenza estera, poter ragionare su scala più vasta, poter attrarre più commesse e più fondi.

A decidere di chiudere anzitempo la propria permanenza in “Milano Next“ è stata – secondo fonti qualificate – Hitachi Rail STS. E lo ha fatto perché è venuto meno il senso della sua partecipazione al Consorzio. Hitachi Rail STS si occupa, infatti, di impianti per la circolazione ferroviaria e a Milano contava, in particolare, di potersi occupare dei lavori per il nuovo sistema di segnalamento lungo la Metropolitana 3. Il sistema di segnalamento è – in parole povere – il software che disciplina la circolazione dei treni vigilando che l’intervallo di tempo tra un convoglio e l’altro resti quelli prestabilito, quello che consente di rispettare la frequenza delle corse senza, però, mettere a repentaglio la sicurezza di nessuno. Bene, a disfare la tela pazientemente tessuta per portare Hitachi nella squadra di Milano Next è stato, senza volerlo, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha deciso di rifinanziare un bando per il trasporto rapido che contemplava la possibilità di riconoscere fondi a chi rinnovasse gli impianti che presiedono la circolazione delle linee del trasporto pubblico. Un bando che pareva fatto apposta per Atm per il nuovo sistema di segnalamento per la Metropolitana 3. L’Azienda di Foro Bonaparte ha quindi colto l’occasione del bando ministeriale e ha lanciato una gara d’appalto per trovare chi fosse interessato ad occuparsi del segnalamento sulla gialla. La gara si è chiusa esattamente due mesi fa – il 22 maggio del 2022 – per un valore di 104,6 milioni di euro. E ad aggiudicarsela è stata la Siemens. Da qui, come si anticipava, la decisione di Hitachi Rail STS di salutare il progetto di Milano Next.

Sulla decisione potrebbe avere inciso, sia pur in misura minore, anche l’esito della gara per realizzare il sistema di segnalamento sulla Metropolitana 2. In questo caso la gara è precedente alla definitiva formazione del Consorzio Milano Next ma, formalizzata nella primavera del 2019. Ma, come forse si ricorderà, la gara per il segnalamento della M2, anch’essa vinta da Siemens, ad un certo punto fu come “congelata“ e sottoposta dalla stessa Atm alle verifiche dell’Anac (l’Autorità anticorruzione) a causa dell’inchiesta che ha visto coinvolto l’ormai ex dirigente dell’azienda di trasporto, Paolo Bellini, che a ottobre 2021 patteggiò. L’Anac alla fine non rilevò anomalie e l’aggiudicazione della gara fu infine confermata a Siemens. Pare, però, che in caso di esito diverso Hitachi avrebbe voluto giocarsi legittimamente le sue carte.

Nonostante questa defezione, il progetto di Milano Next – si assicura da più parti – va avanti: è cambiato il numero di partecipanti ma è cambiato anche il perimetro delle cose da fare e il bando ministeriale non ha fatto che finanziare prima del previsto quanto si sarebbe dovuto e voluto finanziare più avanti. L’arrivo di un nuovo operatore non è sicuramente auspicato e non è da escludere. Ma non è neppure indispensabile. E la possibilità che ci sia una gara all’inizio del 2023 e che Atm vi partecipi come capofila di Milano Next resta alta. Nel dettaglio, la volontà è quella di aggiudicarla a metà settembre del 2023. Si tratterà di una gara dal valore economico esorbitante, come anticipato: base d’asta a 940 milioni di euro all’anno per 7 anni, perché 7 anni è la durata ipotizzata per il nuovo contratto di servizio da far firmare a chi batterà la concorrenza. Sette anni a partire dal primo aprile del 2024, la data alla quale è calendarizzato l’inizio del nuovo corso del trasporto pubblico locale. Il raggio d’azione di chi la spunterà sarà ampio: Milano e area metropolitana, Monza e Brianza, provincia di Lodi. Unica esclusa – rispetto al territorio di competenza dell’Agenzia di bacino – la provincia di Pavia, per una questione relativa alle scadenze dei contratti attualmente in corso.

Solo il 7 aprile scorso si era data notizia del parere favorevole dato dal Consiglio di amministrazione della stessa “Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza e Brianza“ alla pubblicazione di un “Avviso di preinformativa“ relativo proprio “ai bandi di gara per l’affidamento dei contratti di trasporto pubblico locale, urbano e interurbano, della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Lodi e di Monza”. Quel giorno, Daniele Barbone, presidente dell’Agenzia, aveva sottolineato come la decisione della preinformativa fosse "in linea con quanto condiviso nell’ultima assemblea dei soci, tenutasi lo scorso 21 marzo". "Insieme ai soci – aggiunse – stiamo lavorando per riportare più persone possibile sui mezzi pubblici".

mail: giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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