VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

A Paullo presidio sanitario smantellato: ambulatori scomparsi e liste d’attesa lunghissime

L’ex sindaco Massimo Gatti: "Dopo cardiologia e nefrologia, ad agosto hanno sospeso chirurgia e ortopedia. E anche l’edificio sta andando in malora”

Il coordinamento lancia l’Sos sullo svuotamento del distretto sanitario

Paullo (Milano) – Ambulatori smantellati, liste di attesa lunghissime, calcinacci che si staccano dalla grondaia del tetto. Questa la situazione in cui versa il presidio sanitario di Paullo, nella centralissima via Mazzini, ex fiore all’occhiello della sanità pubblica del territorio. A dare voce alla preoccupazione dei cittadini l’ex sindaco Massimo Gatti, portavoce del Coordinamento per la salute del Melegnanese: "Negli ultimi anni – denuncia – abbiamo assistito a un graduale svuotamento di molte delle importanti funzioni del nostro distretto. Dopo cardiologia e nefrologia, ad agosto hanno sospeso gli ambulatori di chirurgia e ortopedia, mentre l’ultima copertura di oculistica risale allo scorso giugno. I servizi di dermatologia, ginecologia, otorinolaringoiatria e urologia, come pure il consultorio e il centro psicosociale, funzionano ancora ma con liste di attesa talmente lunghe da scoraggiare gli utenti. Nelle settimane centrali di agosto, non a caso, è rimasto aperto solo il centro prelievi".

Una situazione resa ancora più evidente dal fatto che, secondo quanto dichiarato dall’azienda socio sanitaria territoriale, i bandi indetti per rimpiazzare alcuni medici specialisti andati in pensione sono andati deserti. "Il loro pensionamento – spiega Gatti – era un fatto noto a tutti e assolutamente prevedibile. Non basta dire che si sono fatti i bandi, occorre trovare soluzioni concrete. Si spendono un sacco di soldi per i medici gettonisti ma non si assumono operatori sanitari e il servizio pubblico è sempre più deficitario".

Non solo i servizi ma anche le mura dell’edificio che ospita il distretto hanno bisogno di cure urgenti: la struttura risente del passare degli anni al punto che, qualche settimana fa, dalla grondaia del tetto si sono staccati pezzi d’intonaco che sono caduti a terra, fortunatamente senza danni a persone o cose. "Eppure nel nostro territorio avere una casa di comunità è una priorità, come è emerso anche in sede di riunioni istituzionali", rimarca Gatti. "Proponiamo di organizzare un vero e proprio ospedale di comunità utilizzando le strutture esistenti composte dal distretto sanitario, dalla Rsa, dalla guardia medica e dalle strutture sociali del territorio. A ottobre organizzeremo un incontro pubblico su questi temi con la partecipazione di esperti del settore".