BARBARA CALDEROLA
Cronaca

A Basiano i dottori ci sono. Convertito l’ex hub vaccinale. Spazio a tre medici di famiglia

L’assessore Stefano Solcia: "Grazie aI professionisti che hanno deciso di investire qui. Sono loro a rendere la città un polo di efficienza con personale adeguato alla popolazione".

Da hub vaccinale durante la pandemia, ad ambulatorio per dottori di famiglia, il Centro medico Martesana è stato avviato ad aprile con due camici in servizio e, come promesso, adesso arriva il terzo. La terza, Martina Zerbi, che da novembre completerà l’organico previsto insieme ai colleghi Giacomo Bitetto e Stefano Villa. Sono loro che in primavera hanno sposato la conversione della struttura progettata dal Comune e che hanno preso in carico centinaia di pazienti, orfani dei pensionamenti. "Un esempio virtuoso di nuova destinazione di edifici presenti sul territorio per offrire un servizio ai cittadini. Grazie a questa collaborazione siamo riusciti a rispondere alla necessità di un’assistenza capillare e vicina alle persone – dice Stefano Solcia, assessore alla partita -. In una situazione di generale carenza, i professionisti che hanno deciso di investire in questo progetto rendono Basiano un raro polo di efficienza con personale adeguato alla popolazione". Un’eccezione in un panorama dove la penuria di offerta è all’odine del giorno. L’ultimo caso, Vimodrone che a fine mese perderà un’altra condotta lasciando scoperti 750 iscritti. A Basiano, il municipio ha contribuito alla trasformazione del centro vaccinale, parte del patrimonio immobiliare pubblico, una boccata di ossigeno per i malati del distretto, qui hanno accesso residenti di Masate, Grezzago, Pozzo, Trezzano Rosa, Trezzo e Vaprio. È nato tutto "da una sinergia fra noi e tre medici cresciuti da queste parti che vogliono offrire un contributo alla comunità – ricorda il sindaco Douglas De Franciscis -. Ha visto così la luce il polo destinato a diventare punto di riferimento per migliaia di assistiti. In un momento critico l’Amministrazione ha lavorato per garantire prestazioni essenziali". "Sono contenta di intraprendere questo nuovo percorso coi colleghi – sottolinea Zerbi -. Alla gente vogliamo riservare prestazioni il più possibile vicino alle esigenze reali".

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