25 Aprile, slogan distinti e distanti: alta tensione a Milano in vista del corteo

"Cessate il fuoco ovunque" divide. Gli ucraini sfileranno dietro: "Ora e sempre la democrazia si difende"

25 aprile a Milano

25 aprile a Milano

Milano – Questione di slogan. “Cessate il fuoco ovunque“ ha provocato l’annunciata defezione di una parte della comunità ebraica – in primis del presidente Walker Meghnagi – dal corteo della Festa della liberazione il prossimo 25 aprile. “Ora e sempre la democrazia si difende“ è lo striscione dietro cui sfileranno gli ucraini – d’accordo con la Brigata Ebraica – per smarcarsi dallo slogan sul cessate il fuoco.

Una rappresentante della comunità ucraina milanese, Kateryna Sadilova, spiega: "Noi ucraini eravamo titubanti se partecipare o no al corteo del 25 aprile quando abbiamo scoperto lo slogan “Cessate il fuoco ovunque“, che non condividiamo assolutamente. È uno slogan che mette sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Nel caso dell’Ucraina, si tratta di un’invasione da parte della Russia".

Sadilova aggiunge: "Abbiamo incontrato il presidente milanese dell’Anpi Primo Minelli, ma ha preferito non modificare lo slogan “Cessate il fuoco ovunque“". La svolta è arrivata quando il direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, Davide Romano, ha proposto agli ucraini di sfilare dietro lo striscione “Ora e sempre la democrazia si difende“. "A quel punto – racconta Sadilova – abbiamo deciso di partecipare al corteo. Abbiamo buoni motivi per farlo. Vogliamo ricordare a tutti che ci sono stati 228 ucraini morti per la Liberazione".

Ucraini presenti, dunque. Ma la tensione resta alta. Minelli annuncia per domani alla Casa della Memoria una conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 25 Aprile e preferisce non rilasciare dichiarazioni e commenti fino ad allora. Meghnagi, dopo aver annunciato che non parteciperà al corteo, si è chiuso nel silenzio.

Romano, intanto, fornisce una sua ricostruzione di quanto accaduto fin qui: "L’Anpi ha chiesto un incontro alla Brigata ebraica e alla comunità ebraica milanese. C’eravamo Meghnagi, io ed Emanuele Fiano per Sinistra per Israele. Durante la riunione Minelli ha proposto lo slogan “Cessate il fuoco subito“ insieme a un riferimento agli ostaggi israeliani in mano ad Hamas dopo i fatti del 7 ottobre. Ma questo riferimento, successivamente, è sparito dai documenti e dalle iniziative dell’Anpi. E Meghnagi ha deciso di non partecipare al corteo del 25 aprile. Il sindaco Giuseppe Sala, nel frattempo, ha suggerito agli organizzatori del corteo di far uscire dalla manifestazione per il 25 aprile slogan che non c’entrano nulla. Io mi sono detto d’accordo con il sindaco, ma il discorso non ha avuto un seguito".

Lunedì scorso, infine, il Comitato permanente antifascista si è riunito per fare il punto organizzativo sulla manifestazione. "In quell’occasione – continua Romano – Minelli ha letto un appello contro il Governo di estrema destra e contro i suoi attacchi alla Costituzione. Io ho proposto di modificare lo slogan del corteo così: “Cessate il fuoco e democrazia ovunque“. Cgil ha aperto al mio emendamento, mentre l’estrema sinistra l’ha contestato. Non se n’è fatto nulla. Lo slogan è rimasto “Cessate il fuoco ovunque“".

L’appello dell’Anpi sembra puntare a mobilitare in chiave antigovernativa i manifestanti. Romano non è d’accordo: "Il 25 Aprile è da dedicare a chi ha combattuto ed è caduto per ripristinare la democrazia nel nostro Paese. Un conto è criticare alcuni provvedimenti del Governo, un altro è provare a delegittimare il Governo Meloni per la provenienza politica di alcuni suoi esponenti".

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