Milano, bandiere Nato al corteo del 25 Aprile. L'associazione radicale: "Le portiamo noi"

Una scelta che potrebbe accendere nuove polemiche sull'anniversario della Liberazione

Bandiera della Nato

Bandiera della Nato

E' stata una delle materie del contendere nel percorso di avvicinamento alla festa della Liberazione e al grande corteo nazionale di domani, il 25 Aprile, che torna a Milano dopo due anni di stop causa pandemia. Ebbene, le bandiere della Nato, l'alleanza militare atlantica con scopi di difesa fondata nel 1949 (quattro anni dopo i fatti che si festeggeranno domani, quindi), saranno presenti alla manifestazione, a meno di ripensamenti dell'ultima ora.

Ad annunciarlo, con una nota stampa, è l'associazione per l'iniziativa radicale Myriam Cazzavillan, gruppo che fa riferimento alla variegata galassia vicina al partito con la rosa nel pugno all'interno del simbolo. "La associazione Milano Vapore e la associazione per l'Iniziativa Radicale 'Myriam Cazzavillan' - si legge nel comunicato - saranno presenti domani al corteo del 25 aprile con la bandiera della Nato, dopo averla esibita alle 9 al cimitero angloamericano in occasione della cerimonia ufficiale per ricordare i soldati del Commonwealth che hanno perso la vita per liberare l'Italia dal nazifascismo".

La proposta di portare la bandiera Nato, con il simbolo della rosa del compasso in campo blu, è partita da Davide Riccardo Romano del Museo della Brigata Ebraica. "Da nipote di partigiani mi sembra corretto ricordare che si è vinto con l'esercito angoamericano e che la Nato nasce come l'Unione europea per mantenere la pace un Europa - è l'opinione del presidente di Milano Vapore Giampaolo Berni Ferretti - Guardando oggi all'Ucraìna e alla Russia sono questi i motivi per cui non possiamo che rabbrividire: Mai più guerre in Europa".

Più polemica la dichiarazione di Gianni Rubagotti, segretario dell'associazione Cazzavillan."Dico a Cenati (Roberto, il presidente della sezione milanese di Anpi che ha parlato di 'messaggio sbagliato' nell'eventuale presenza dei vessilli Nato alla manifestazione, ndr) che è sempre possibile mediare fra i fan del massacratore Putin e dei massacrati - attacca Rubagotti.  Prendano esempio lui e il suo presidente dal coraggio dei tanti ucraini che stanno perdendo la vita anche per difendere noi e sfili con la bandiera della Nato. E se qualcuno crede che i partigiani si siano arresi per meglio permettere trattative diplomatiche con Hitler - chiosa Rubagotti - c'è tanto posto per lui alle rievocazioni della Repubblica Sociale dove lo invitiamo a presenziare al posto di venire al corteo. Si troverà benissimo". Parole molto aspre che potrebbero rinfocolare polemiche che sembravano spazzate via, anche in seguito alle dichiarazioni di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale di Anpi, che ieri ha ribadito la "legittimità" della resistenza ucraina all'invasione russa (posizione per altro mai messa in dubbio all'interno dell'associazione) e ha auspicato una grande e pacifica manifestazione. 

Giova anche ricordare che il presidente milanese di Anpi si era spinto a chiedere maggiore vigore nella condanna dell'invasione russa ai vertici nazionali dell'associazione. Convinzioni che, evidentemente, non sono bastate a risparmiargli l'attacco del segretario dell'associazione Cazzavillan. 

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