
Stefano Accorsi (Leonardo Notte) in una foto di scena di 1992
Roma, 24 marzo 2015 - Un anno particolare, il 1992, per l’Italia. I magistrati del pool Mani Pulite fanno emergere un consolidato sistema di corruzione che coinvolge uomini politici di spicco e importanti imprenditori. Alcuni di loro verranno spazzati via da quelle indagini, dalle conseguenze talvolta anche drammatiche. Un anno di svolta, dunque, che avvierà la fine della prima e l’inizio della seconda Repubblica, generando speranze di cambiamento che scandali e inchieste attuali ci dicono quanto vane.
Per la prima volta una serie televisiva racconta l’Italia di Tangentopoli. Si tratta di “1992”, regia di Giuseppe Gagliardi, dieci episodi trasmessi da Sky Atlantic e Sky Cinema a partire da questa sera, e già venduta in mezza Europa, dalla Francia alla Germania, dalla Spagna all’Inghilterra, e presto anche negli Stati Uniti e in Canada. E già si pensa ad altre due serie, sul 1993 e sul 1994. L’idea è venuta a Stefano Accorsi. «È nato tutto dal mio desiderio di vedere raccontato quel periodo della nostra storia, finora mai affrontato né in un film né in una serie: quell’inchiesta provocò sorpresa ma anche speranza, e tanta indignazione » spiega l’attore, all’epoca poco più che ventenne. Impresa non semplice, però. I tre sceneggiatori, Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, si sono documentati leggendo e intervistando molti dei protagonisti di quella stagione, dai politici ai magistrati, da personaggi televisivi a giornalisti. Hanno quindi deciso di restringere il racconto ad un anno, il 1992. «Per l’Italia rappresenta la Grande Occasione. Per noi, oggi, a distanza di vent’anni, è la nostalgia di ciò che poteva essere e non è stato», affermano gli sceneggiatori. Hanno inserito sei personaggi di finzione, a cominciare dal pubblicitario interpretato da Accorsi, in un contesto che evoca fatti e figure reali.
Si parte con l’arresto per concussione di Mario Chiesa, il 17 febbraio ’92, responsabile del Pio Albergo Trivulzio, vicino al Psi. Commenta la notizia dell’arresto il leader socialista Bettino Craxi: «Ti prende lo sconforto come quando scopri che tuo figlio è un poco di buono». Riferisce il produttore Lorenzo Mieli, di Wildside, che Chiesa è stato l’unico a minacciare di volere fermare la serie.
Spiega Alessandro Fabbri, uno degli sceneggiatori: «Ci siamo dovuti districare tra innegabili problemi legali. Per non tradire la storia e essere rispettosi delle persone, abbiamo lavorato di cesello e abbiamo creato un contesto storico fedele e alcuni personaggi di finzione, che ci dicono oguno qualcosa su ciò che siamo stati». Gli altri protagonisti della serie, personaggi di fantasia, sono interpretati da Guido Caprino (un ex militare lanciato in politica dalla Lega nord), Domenico Diele e Alessandro Roja (due poliziotti), Miriam Leone (una ragazza pronta a tutto pur di arrivare a “Domenica in”), e Tea Falco (figlia viziata di un ricco industriale). Ci sono poi personaggi reali interpretati da attori, come il Marcello Dell’Utri di Fabrizio Contri o l’Antonio Di Pietro di Antonio Gerardi. «È riuscito a rendere il carattere di Di Pietro senza farne un’imitazione», dice Accorsi del lavoro del collega.