REDAZIONE MILANO

Teatro Carcano, va in scena 'L'hotel del libero scambio' di Feydeau

Una commedia amara in cui si ride in modo intelligente e raffinato senza mai perdere di vista l’obiettivo di raccontare una società “malata” e pocrita che condanna in pubblico le stesse cose che si concede in privato

'L'hotel del libero scambio' al Teatro Carcano

Milano, 16 ottobre 2016 -  Debutta al Teatro Carcano 'L'hotel del libero scambio', nuovo adattamento firmato da Roberto Valerio e Umberto Orsini  del capolavoro di Georges Feydeau. La regia è di Roberto Valerio. La compagnia è capitanata da due popolarissimi artisti noti al grande pubblico per la partecipazione a film e serie tv di successo: Antonello Fassari (“I Cesaroni”, “Romanzo criminale”, Avanzi”, “Suburra”, “Luisa Spagnoli”) e Nicola Rignanese (“Vesna va veloce”, “Uomo d’acqua dolce”, “Qualunquemente”, “Tutto tutto, niente niente”).

Sfogliando i libri delle commedie di Feydeau si nota che egli si avvale di personaggi che hanno del grottesco, del ridicolo inseriti in un susseguirsi di azioni diverse che si intrecciano tra loro dando all'intera vicenda una connotazione paradossale; una formula che potrebbe già essere disuccesso, se non altro per il fatto che spesso si ride delle altrui disgrazie per esorcizzare le proprie. Ma tra il leggere e portare in scena questo genere di commedia c'è una bella differenza: personaggi ed azioni devono entrare in sincronia per ottenere il risultato desiderato, ovvero la risata dello spettatore.

Qui, gli attori si cimentano in una recitazione antinaturalistica, in maschera, passando con disinvoltura dal ballo al canto alla recitazione.  Le scene a cambio rapido e continuo ideate da Pietro Babina assecondano, quando non spingono, il ritmo dell’azione. Come d’uso negli allestimenti di Feydeau, l’elemento scenografico base è la porta, qui risolta con l’utilizzo di elementi modulari e componibili che permettono, grazie ad una serie di configurazioni multiple, di costruire, smontare e ricostruire a sipario aperto lo spazio scenico.  In questi anni – spiega Roberto Valerio - un autore come Feydeau viene rappresentato spessissimo in Germania come archetipo di un teatro che pone il suo sguardo sull'imbarbarimento della media borghesia dell'Ottocento che ha portato a disastri sociali immensi. Il pubblico assisterà così a una commedia amara in cui si ride in modo intelligente e raffinato senza mai perdere di vista l’obiettivo di raccontare una società “malata” e attratta dall’erotismo, una società ipocrita che condanna in pubblico le stesse cose che si concede in privato. E chissà che questo non possa essere uan sorta di allarme al degrado politico e sociale a cui stiamo assistendo anche nella nostra società.

Feydeau racconta i vizi dei suoi contemporanei del 1894, che sono anche i nostri vizi. Anzi, a distanza di un secolo quei vizi si sono ingigantiti clamorosamente. Come tutti i grandi autori sa respirare il proprio tempo, sa descrivere il profondo dell’animo umano, che è sempre lo stesso anche a distanza di più di cento anni. Riprende i temi della commedia antica e li trasforma in personaggi contemporanei: le maschere antiche e della commedia dell’arte diventano personaggi credibili che possiamo incontrare ogni giorno per strada. Una capacità di inventare meccanismi farseschi precisi, perfetti, dove l’esattezza del gesto e delle battute sono fondamentali per la buona riuscita dell’ impianto drammaturgico. Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane individua sei qualità che un’opera d’arte dovrebbe avere: nelle prime due lezioni ci parla della Leggerezza e poi dell’Esattezza. Feydeau ci racconta la nostra società proprio attraverso la leggerezza e l’esattezza. 

Al Teatro Carcano di Milano da mercoledì 19 a domenica 30 ottobre 2016. Orari: da martedì a giovedì e sabato ore 20,30 – venerdì ore 19,30 - domenica ore 16.