REDAZIONE MILANO

Allo Spazio Milesi c’è Superconnection, per immergersi nel digitale senza dimenticare il reale

Onda Studio propone un coinvolgente evento di interactive art, fino al 14 dicembre

Superconnection, gli artisti di OndaStudio

Milano, 29 novembre 2024 – Nel mondo nel 2024 l’umanità ha trascorso 500 milioni di anni sui social. E l’Italia è, su questo, ai primissimi posti a livello mondiale ed europeo: ogni giorno due ore e 17 minuti in media trascorsi “scrollando” lo schermo dello smartphone o il desktop del computer. Proprio dall’Italia arriva la proposta esperienziale che contrappone all’isolamento tecnologico una nuova modalità di interazione tra uomo e device, che non rifiuta le nuove possibilità connettive ma, anzi, le ripropone attraverso un sistema web-based innovativo e altamente sofisticato, che mette in relazione, in tempo reale, diverse realtà: mondo fisico e digitale, movimento e spazio, individuo e collettività. Questo è il concept di “Superconnection”, la mostra-evento di Onda Studio che, inserendosi nel panorama internazionale dell’”interactive art”, ha esordito allo Spazio Milesi di Milano, dove resterà fino al 14 dicembre. 

La mostra si dispiega su due ambienti: una “LED Room” con esperienza in quattro “capitoli”, ciascuno dei quali invita l’ospite a riflettere su un aspetto differente del rapporto uomo-tecnologia (“Where are we going?”, “Scratch and win”, “Humming” e “Faces”, questi i titoli) e una “Laser Room”, dove il visitatore, immerso in un’atmosfera onirica, può definire gli aspetti visivi e sonori dell’ambiente interagendo fisicamente con l’installazione “Laser echo”. Un’esperienza, quella di “Superconnection” resa possibile grazie alla partnership tecnologica con Sts Communication ed Epson. 

In soli 12 mesi, alla fine del 2024, l’umanità avrà trascorso complessivamente 500 milioni di anni sui social network. L’impressionante dato, recentemente proposto dal portale internazionale Visual Capitalist, specializzato in analisti statistiche, fornisce un’idea di quanto tempo l’essere umano trascorra, quotidianamente, in un rapporto quasi esclusivo con i dispositivi digitali. E l’Italia si posiziona ai primi posti a livello globale: con due ore e 17 minuti di utilizzo medio giornaliero nella fascia tra i 16 e i 64 anni, i nostri connazionali si classificano al quarto posto in Europa (dietro soltanto agli abitanti di Bulgaria, Portogallo e Romania) e al 20esimo considerando il resto del mondo.

E proprio dall’Italia arriva, grazie a un’innovativa modalità di interazione fisico-digitale che sfrutta gli smartphone in combinazione con le tecnologie più avanzate, una nuova proposta esperienziale: quella della “superconnessione”. Il termine, nato nell’ambito della matematica, trova oggi una sua declinazione antropologica e artistica. Una prospettiva che vede la luce con la mostra-evento “Superconnection”, che ha aperto i battenti a Milano, allo Spazio Milesi di via Felice Casati, dove resterà fino al prossimo 14 dicembre. Il progetto, nato da un’idea dell’art director Marcello Arosio, fondatore di Onda Studio (ondastudio.art) e già ideatore del successo internazionale del Kernel Festival, esplora la potenza della connettività a diversi livelli attraverso installazioni interattive che mettono in relazione, in tempo reale, diverse realtà: mondo fisico e digitale, opera e pubblico, movimento e spazio, individuo e collettività.