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Cosa vedere a Milano: fenicotteri, un toro e un gatto molto speciali

Volete qualche suggerimento insolito? Vi suggeriamo un tour... bestiale fra le vie della città

Fonte: Wikipedia

Milano, 31 maggio 2017 -  Vi suggeriamo tre attrazioni milanesi davvero insolite: in tutti i casi trattasi di animali, ma non tutti a dire il vero di carne e ossa. Se non sapete cosa vedere a Milano, che siate turisti o milanesi con la voglia di scoprire la propria città, ecco i nostri suggerimenti. 

La villa dei fenicotteri

Al civico 3 di via dei Cappuccini, protetta da un’alta cancellata di ferro, sorge Villa Invernizzi di proprietà dell’inventore del formaggino Mio, che praticamente tutti gli italiani hanno assaggiato nella loro infanzia; guardando fra le inferriate si può ammirare un grande prato e la piscina costruita apposta per loro. Loro sono i bellissimi fenicotteri rosa appartenenti a due specie diverse, fenicottero rosa o maggiore (Phoenicopterus roseum) e fenicottero cileno (Phoenicopterus chilensis) che vivono nel giardino della villa. Lenti nei movimenti, eleganti, restano spesso fermi su una sola zampa mentre immergono il becco nell’acqua fangosa alla ricerca del cibo, della cui preparazione si occupa il custode. Si tratta di piccoli crostacei che conferiscono al piumaggio dei fenicotteri lo splendido colore rosa; il pastone viene inoltre addizionato con alcune vitamine per mantenere in salute gli uccelli, che sono nati tutti in cattività.

Il toro portafortuna

Vi siete innamorati di Milano e volete tornarci? Nella città della Madunina non c'è una copia della fontana di Trevi nelle cui acque gettare monetine, ma una seconda visita può essere garantita da un rituale piuttosto singolare da compiersi all'interno della Galleria Vittorio Emanuele. Certo, questo rituale stride decisamente con l’aria aristocratica dell’ottagono su cui si affacciano - fra stucchi, fregi e colonne - i caffè più “in” della città e numerosi negozi di brand di lusso, ma nessuno resiste al richiamo della superstizione: ogni giorno centinaia di turisti, riuniti in capannelli, aspettano pazientemente il loro turno di assolvere al rituale: ruotare il tallone sulle parti intime di un toro effigiato sul pavimento in mosaico della galleria per la gioia del Comune che, ogni anno, deve provvedere al restauro delle parti intime del toro. Non si conosce l’origine di questa credenza, forse pagana: sta di fatto che il 31 dicembre anche i milanesi erano soliti compiere il rito, come auspicio di fortuna per l’anno nuovo.

Miao!

Si tratta di un gattino di lamiera che osserva curioso i passanti in Corso Monforte, al civico 43. Nascosto in una finestra del seminterrato, ha due lunghe vibrisse che gli conferiscono un’aria un po’ seriosa e la coda che accarezza l’inferriata. Aspetta qualcuno? È pronto per un agguato? Ha fame? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che il palazzo che ospita il micio è un edificio liberty dei primi del Novecento impreziosito da sei figure femminili che adornano la facciata, al terzo piano.