
Fonte: Wikimedia Commons, foto di Giovanni Dall'Orto.
Milano 29 dicembre 2016 - Dedicato al santo di Siena, San Bernardino è un edificio affascinante e austero in via Verziere 2. Chiude piazza Santo Stefano e si distingue dalle altre chiese milanesi per alcune decorazioni molto particolari. Ecco tre motivi per visitarla.
La lebbra a Milano San Bernardino alle ossa parla della storia di Milano. Nel 1127, infatti, in quella che oggi è via Brolo (proprio davanti alla basilica di Santo Stefano Maggiore), venne edificato un ospedale. L’edificio era destinato alla cura dei lebbrosi, e vicino fu necessario costruire un cimitero per accogliere i corpi dei malati. Alcuni anni dopo, nel 1210, fu edificata una apposita camera per raccogliere le ossa conservate nel cimitero e risale al 1269 il nucleo di una prima chiesa.
Il culto dell’ossario La chiesa di San Bernardino alle ossa, abbellita da affreschi di Sebastiano Ricci come Trionfo di anime in volo, è una esaltazione barocca del tema del “Memento mori”, il celebre “Ricordati che devi morire”: ovunque troverete, infatti, teschi e ossa usati come monito e come decorazione. I resti umani sono disposti a comporre fregi e disegni sui muri neri oppure croci. Le cassette conservano i crani dei condannati a morte. Si tratta di un ambiente macabro e affascinante insieme, in cui riflettere sul senso della vita è inevitabile.
L’organo a canne Sulla cantoria alla destra dell'abside, si trova un organo a canne, costruito da Pacifico Inzoli agli inizi del Ventesimo secolo. Lo strumento, a trasmissione pneumatica, ha due tastiere di 58 note ciascuna e una pedaliera concava di 27.