
Il rapper Briga
Milano, 4 novembre 2015 - Con il suo “Never Again Tour” Briga ha già collezionato cinque sold out, uno dietro l’altro. E venerdì prossimo (6 novembre), è pronto a riempire anche il Fabrique per l’attesissima data milanese, in compagnia di due ospiti d’eccezione. In perfetto equilibrio fra rap e pop l’artista di casa Honiro è riuscito a conquistare il secondo posto nella scorsa edizione di “Amici” e con il suo album continua a scalare le vette delle classifiche.
Più rapper o cantautore? “Non amo affidarmi a delle etichette ma tra le due mi definisco più cantautore. Nei testi parlo del mio vissuto senza gonfiar nulla o lanciarmi in voli pindarici. Si tratta di esperienze riconducibili a tutti. Fare rap non significa per forza affrontare argomenti di denuncia sociale. Il rap è scrittura in rima con metriche serrate. Un rapper si riconosce dall’aspetto tecnico e dal flow, non sulla base dei temi che tratta”.
Come sono nate le collaborazioni con Tiziano Ferro e Gigi D’Alessio? “Quella con Tiziano è nata all’interno del programma 'Amici'. Lui mi seguiva da un po’, aveva già ascoltato il mio album del 2013 'Altre Sere' e gli era piaciuta moltissimo la strofa che avevo scritto per l’inedito, così ha deciso di incidere con me il brano 'Giunto alla linea'.'Guaglione', la canzone con Gigi, invece è nata in pochissime ore. E’ stato lui a contattarmi. Ci siamo subito trovati. Gigi è di una semplicità unica, una componente sempre più rara nella musica”.
Invece nel pezzo “L’amo” il featuring è con Primo, uno dei capisaldi del rap italiano… “Conosco Primo da quando ho cominciato a muovere i primi passi nella scena hip hop romana. Dal 1996 non ha mai sbagliato una rima e i suoi testi sono fra i più pesanti. Lo stimo e gli voglio bene. Il brano con lui dimostra come ‘Never Again’ unisca alla perfezione mainstream e underground”.
L'uscita di “Never Again” era prevista lo scorso anno ed è stata posticipata per la tua partecipazione ad “Amici”. Pentito? “Assolutamente no. Se non avessi preso parte al programma di Maria De Filippi l’album non avrebbe raccolto tutto ciò che meritava e non ci sarebbero nemmeno stati i featuring con Tiziano Ferro o Gigi D’Alessio”.
Rapper e talent show. E’ davvero un pregiudizio insormontabile? “L’importante è l’approccio con cui si decide di affrontare un’esperienza simile. Io ho avuto la fortuna di approdare ad Amici’ già formato, con un solido percorso alle spalle. Mi sono ‘servito’ del programma per fare esplodere il mio talento. E il programma mi ha fornito gli strumenti necessari per farlo. ‘Amici’ è come una macchina potentissima che se guidata consapevolmente consente di arrivare molto lontano. Ma se ci si mette alla guida ubriachi le conseguenze possono essere disastrose”.
L’album ha ottenuto il disco di platino in sole quattro settimane. Te lo aspettavi? “Ero certo sulle buone potenzialità del progetto. Ma non mi aspettavo certo di raggiungere un risultato simile in così poco tempo”.
Pur toccando la vetta hai scelto di rimanere all’interno di un’etichetta indipendente come la ‘Honiro’. Come mai? “Sicuramente si tratta di una scelta ‘romantica’ ma le ragioni professionali sono profonde. Mi sono sempre fidato delle persone intorno a me. Quello con Honiro è un percorso nato nei piccoli locali di Roma davanti a un pubblico di cento persone. Oggi siamo cresciuti e, insieme, viaggiamo al doppio della velocità”.
Che sorprese ci aspettano venerdì? “Per lo show milanese al Fabrique ci saranno due ospiti davvero speciali: Lorenzo Fragola e Gianluca Grignani. Con Grignani canteremo insieme, in versione acustica, la stesura integrale di ‘Destinazione Paradiso’. Sono molto orgoglioso perché sono il primo con cui Gianluca ha scelto di condividere questo brano in 20 anni di carriera. Gli devo molto”.
Appuntamento venerdì 6 al Fabrique di via Fantoli alle 21.