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Piero Ausilio, il pifferaio magico dell'Inter

Vidic, Dodò, M'Vila, Osvaldo e Medel: i colpi giusti con un budget ridotto. E' lui il segreto dell'Inter di Mazzarri? di Francesca Cozzi

Vidic tra Ausilio e Fassone (Ap)

di Francesca Cozzi

Milano, 4 agosto 2014 - Questa è l’Inter di Mazzarri. Attenta, fisica, pronta. La vittoria sulla Roma ha regalato un’iniezione di fiducia a squadra e società. I metodi del tecnico toscano funzionano e i nerazzurri si sono conquistati il primato tra le italiane impegnate nella tournée americana. Per la gioia di Thohir che ha visto una squadra compatta e competitiva mettersi in mostra con buone prestazioni in campo internazionale. E, ovviamente, il tutto porta a risvolti positivi nel commerciale priorità del tycoon.

E pensare che a questa Inter mancano ancora i “migliori”. Senza Palacio e senza Hernanes, la Beneamata ha trionfato sulla Roma principale candidata a vincere lo scudetto (o per lo meno a rendere vita difficile alla Juventus). Il bilancio finora positivo è frutto del duro lavoro di Mazzarri: dura preparazione in Trentino e cura dei dettagli. I cambi di modulo invocati dal presidente sono stati solo provati in qualche uscita. Il tecnico ha voluto concedere tempo ai nuovi innesti: priorità alla amalgama, poi la rivoluzione. E la scleta è stata premiata. Le doppie sedute in ritiro, poi, hanno concesso superiorità fisica sui giallorossi. Per la gioia di Mazzarri che predilige una squadra di sostanza a una di spettacolo. 

Ma l'eroe vero della tournée è senza dubbio Nemanja Vidic. L’Inter ha trovato il suo nuovo leader. Anche se è Ranocchia ad indossare la fascia, è l’ex United a trascinare i compagni e dare sicurezza alla squadra. La difesa ora funziona e commette pochi errori. Lo dimostra l’unico gol subito nelle tre uscite in terra americana. La rete con la Roma, poi, è anche di pregevole fattura e Vidic è ormai già l’idolo dei tifosi nerazzurri. Anche Dodò si è mostrato intraprendente e deciso a convincere definitivamente Mazzarri delle proprie qualità (suo il cross sul colpo di testa vincente dell’ex United e tanta qualità dalla sua fascia). M’Vila, invece, ha bisogno ancora di tempo. Ma la lunga trattativa che l’ha tenuto lontano dal ritiro in Trentino è una scusante più che valida. L’unica nota negativa della spedizione Usa è l’attacco. Icardi migliora di gara in gara, ma non è ancora al top della forma. Per l’argentino un solo gol in tre gare e su calcio di rigore. 

Per battere la Roma sono stati necessari i guizzi di Vidic e Nagatomo. Dal giovane attaccante ci si aspetta di più, sia perché l’Inter ha investito su di lui (rifiutando offerte importanti), sia perché ha ampi margini di miglioramento. Il successo dell’Inter nella Guinness Cup porta la firma anche di Ausilio. Il suo lavoro sul mercato ha garantito innesti di qualità senza spendere cifre esorbitanti. E siamo solo all’inizio. Oggi Osvaldo sbarcherà a Milano per effettuare le visite mediche e Medel è atteso già mercoledì. L’Inter vuole strappare l’ok per un pagamento dilazionato in tre anni, ma il Cardiff sembra deciso a resistere. «Siamo stati chiari, vogliamo il prezzo che abbiamo chiesto o vogliamo Gary con noi. Ma ci aspettiamo che sia fatto presto un annuncio», le parole del tecnico Solskjaer. Un’ammissione chiara: ormai si è vicini alla firma.